
per salotti di quella fine 800
le madame grasse
da cappellini impropri
poco protette
uscivano di testa
e da quel buco
s'abbandonavano flaccide
poltronate
strette sui divani
l'une alle altre
supportanti l'amica accanto
squittendo
posavano gli occhi a terra
sul tappeto coloniale
in finta imenità
mentre
il barbuto mercante
esibiva il vampiro
solo d'aria fatto
mai compiuto
tutti e due
Ed era così
in quei posti
allora
esattamente
in quei posti
era così
Si sta uguali
oggi
solo meno legati
lasciando spazio tanto
che non ci si sfiori
i gomiti
s'ascolta il vero adesso
fissandolo
senza timore
si è
senza orecchie
pupille acidate
insieme solo per quello
donne e uomini
al segnale fisso
preghiamo Pavlov
di nuovi assenzi presi
senza bialcol
recliniamo colli
che s'offrono
e non soffrono
di quel pulsante carotideo
appena affondati
schizziamo
sopra
e
sotto
al campanello
fatti d'acquolina
tanta.
Ed è così
nei nostri posti
oggi
esattamente
nei nostri posti
è così
che sono i loro
posti
che sono nostri
posti
i loro.
Lucio Galluzzi
©2011CCL