Mi desertifico
mi nego
al frastuono
al rumore
a questo presente
al loro minerale
mi trovo Sorgente
all'acqua originale
immobile
sospesa
ed è lacrimale
l' immersione
causa iniziale
mi emana
respira la Vita
Abbandono del tutto
la legge
la tutela
dimentico il tempo
la mia convenzione
tacciono i sensi
le tribolazioni
ormai sono unione
pulviscolo tra le cose
Posso sentire echi di Cesare
cicute nei calici
la gola accogliere
asini andare
il fumo di Brema
fior d'aranci a Cartagine
āsato ṃā sat gamayā
tamaso ṃā jyotir gamayā
ṃrityor-ṃā āmritam gamayā
Ascolto
la notte passare
la stella nascente
che rotola al giorno
la signora in lini
canta e profuma
lenta cammina
verso gli incensi
Non ho desiderio
niente dell'indietro mi prende
il tutto si muove con me
che mi muovo col tutto
e dormo
nel Giardino
tra erbe e rugiade
mi parlano i cervi
s'illuminano i grilli.