lunedì 8 agosto 2011

THEY THE PEOPLE - 2



Adorno Suite


Anche in piccoli gruppi riuniti i singoli ai singoli amano la mattanza.

Si svegliarono tutti alla medesima ora. A dire il vero, qualcuno prima.

Avevano programmato dall'anno precedente, nelle sere d'inverno e ghiaccio, tra rutti di birra popolare e carni alla griglia, l'evento battesimale.

Senza mogli, si dissero.

Quel mattino erano tutti un fremere muscolare.

Rico, che non usciva mai di casa senza aver puntualmente eiaculato sul ventre della sua donna, saltò l'idraulica.

Fu come miraggio vedere Selmo già pronto, lì davanti al porticato di casa, dritto e teso come lo scorsone il giorno di San Giovanni.

Quando i simili si trovano tra simili non tardano tra loro.

Hanno una sorta di radiocontrollo satellitare incorporato al polso, spaccano il secondo, all'unisono. Tutti.

Alceo mise il barcone, uno ad uno gli altri portarono gli strumenti.

Se il fine è simile e i mezzi identici, gli umani dalle proprietà comuni mortali, in insieme univoco, senza conoscenza alcuna d'Eulero, compiono l'atto di volontà.

Basilare è che l'atto sia idiota.

Sapevano che esattamente a neppure cento metri dalla riva li attendeva la barca di Duiga.

Ed erano già lì, all'incontro. Pronti.

Per loro fu un gioco da nulla scendere le reti e fare la camera di morte.

Portoscuso li fissava da dietro, Carloforte a oriente, lì vicina, immobile, come sempre.

Pasturarono e passarono i tempi canonici e iniziarono a issare.

Strano che le esche fosse rimaste intatte.

Ma quando i figli di Machiavelli vogliono portare a termine l'impresa, costi quel che costi, lo fanno, senza dubbi o domanda neppure di rito.

Fu pesca miracolosa, arpionavano e buttavano sul ponte i corpi di uomini, donne, bambini, giovani.

Senza un filo di grasso inutile.

Nessun dimenamento.

Le acque erano finalmente di nuovo rosse come ai tempi permessi.

Da lì, poco ci voleva per l'acqua internazionale.

Non c'era da perdere neppure fatica per sistemare le prede nelle gabbie d'ingrasso e attendere.

Barattarono il raccolto con l'abituata nave giapponese, in cambio trenta piastre d'argento per ogni pezzo e Tequila col verme per tutti.

Il moderno e colorato Pearl Harbor oggi si chiama Sushi.

Prima dei bocconi, gli umani pregano e ringraziano il loro Signore per il cibo benedetto donato loro anche oggi.

E siccome i Signori sono tanti, sparsi nei cieli del del globo, le tavole imbandite diventano Babele.


Lucio Galluzzi

©2011CCL