
So il dubbio
che mi ossigena
che è il mio pensiero
che mi rende sono
che mi esiste
che mi nutre e protegge
che mi conduce nei bassi
che non mi fa credere
mai
so delle fogne
dei condotti nauseabondi
dei ricoveri d'ondulato
dei tubi caldi per vapore d'altri
dei buchi dove scendono
dello sparire per ancora non morire
del non morire ancora come maledizione
continua
resistere alla vita
con la vita che ti resiste
purtroppo
continua
non c'è 25 aprile che ti porti via
infine per te
per me pure
per tanti e mai troppi
in maledetta stirpe
si sussiste
non si sustanzia
so degli appigli
quelli sopra i marosi
quelli disseminati su come una tavola
quelli galleggianti nella calma d'olio
quelli degli umani per tonni
quelli che ti salvano [odiata àncora]
quelli antroposquali
quelli da sci fi che fantasia non è mai
quelli che ti schiantano la testa
quelli che una raffica e tutto tace
solo risacca
So il dubbio
analogia di Dio
che è certezza per Esitazione Prima
che è marea e non ci si abbandona
che non ci si fida per i fiumi lenti
che non la vediamo l'Immensità Una
che è Oceano
che non discendiamo
che non sappiamo d'essere zattera
già sulla rotta.
E mi dispero
coi misteri della bussola.
Lucio Galluzzi
©2011CCL