
si sentiva ancora qualche rumore
si era felici di notte
certi della compagnia d'altre vite
insieme unite
ed era un piacere stare ad occhi aperti
indovinare a chi apparteneva
sapere di quel colpo di tosse
ch'era un intero mondo
a pochi passi da poter incontrare.
Non c'è ruga o tremore
a segnare poi il tempo passato
sul viso che come cartavetro
al sole riluce in piccoli diamanti
riverberi che Tiffany impallida
quella fronte dai solchi d'aratro
dice quanto seminato ora è immenso
verde di alberi e strade
colline di case sentieri monti
fissati in un Rabuzin appena fatto.
Si stava per ore ad aspettar mattina.
Quando ora che è ora
non più allora
la notte qualche rumore osa
la denuncia palese d'altra vita
dietro il cartongesso del prefabbricato
anche un solo
timido
colpo di tosse
inquieta
non sai
non vuoi
meglio non puoi
e pugni il muro tu che sei giovane
urli al vecchio di là
crepa e fammi dormire
così all'istante pezzo per pezzo
volta dopo volta senzazzurri
muori tutta una notte morta
per la sveglia agli aromi
la piramidale
s'accende rispettosa
lenta crescente
la luce devozionale
scalda i grani d'essenza finta
diffonde caffè da non bere
un Monticala esce dalla ROM
sul comodino ormai opaca
la nera onice
del tuo Tiffany d'anulare.
Lucio Galluzzi
©2011CCL