l'azzurro
d'improvvise perle di giada
quelle imperiali

d'un colino in fiamme
versato su zucchero in zolla
l'assenzio
ricorda il prato
appena bagnato
di notte serena
è il profumo d'un confetto
flambée
quello che fonde
il mio inguine assolato
restituisce piaceri contrari
mai sì avvenuti
quei fatti presi scorpionati
autoimmuni
strofinarsi cheratosi
illusi d'esser cicale
e cantare felici
i Demoni d'amore
zoppo.
Lucio Galluzzi
C2012CCL