non c'è sustanza
nego anche l'evidenza
ogni plausibile vista
dei tabernacoli consacrati
ignoro particule

anche sperduto
pure spergiuro
sono
e
soddisfatto mi cullo
nel dondolìo estremo
strapiombo
tra catene conosciute
d'altalene e monti
similcopie
in questa vita ebete
d'ignari portatori sani
d'affetti assediato
ormai
da millenni
mi cade sul cotto Giovenale
appena incerato rosso
tra fughe e procelle
pensano a tempeste
gl'idioti mostri
intorno.
Lucio Galluzzi
C2012CCL