mercoledì 30 novembre 2011

IL GEBBIONE


Una stupendità anemica
passava mai lieve
eppure
sui miei femori
era di un attimo fatto
il sole pieno nelle mie umili dimore
alle caviglie
prese
nel ceppo dei binari
tolto
correva il treno
quello a vapore
profumato d'infanzia
noi dietro le siepi
a gridare tutte le tonsille
al passare.
Ed era bello il Gebbione
di quell'acqua verde
grande smeraldo tra la fine
e l'aeroporto
un nuotare di bisce tante
si rideva ignari
che il piacere
tutto
era denso
Misery non deve morire.

Lucio Galluzzi
©2011CCL