
S'aggirano come ladri di merendine dentro approssimative scarpe.
Odorano di vecchio limone dimenticato nel frigo e muriatico post uso.
E' un pieno totale, in ogni dove, spazio aperto, chiuso, anche quando caghi.
Non smettono.
Mai.
Mentono a tutti, a sé stessi di più.
Sempre.
Sguardo fisso a terra.
Teste chine.
Senza teste.
Solo un'informe protuberanza fresca di barbiere.
Taglio trendy.
Piccoli barmy army.
Congiuntivi confusi a condizionali e blefariti.
Chiedono e chiedono.
Di tutto e qualsiasi cosa ti possano succhiare.
Tranne...
Buchi neri, spugne cosmiche. Dissanguamento.
Non possiedono neppure la decandente romantica figura di un lontano Tepes.
Pazzi in furia perenne.
Armadi chiusi a combinazione bulgara.
Corrono da palestra a calcetto, trombata e venuta, fottono e piangono.
Hanno sempre un problema.
Il loro problema.
Il problema universale.
Te lo raccontano per forza.
Oggligato.
Ti legano stretto, addentano, strappano carni, sfilano arterie.
Le indossano ai polsi.
Fashion.
Sportivo.
Figo.
Iphone.
Giurano d'essere vegetariani.
E Battiato è un Maestro.
Avercelo davanti ne farebbero fare scaloppa.
Non sanno cucinare, ti cucinano.
Hanno un problema.
Il problema del problema.
Sentilo e risolvi.
Senza dati utili. Niente logica.
Bang bang!
Troppo rumore che non hanno il silenziatore.
Alitano gas letali, allora.
Cominci a tirare le cuoia.
Ma il loro problema problematizza il problematico.
Iniziano senza fine.
Scortesi ed inutili come i Geova la domenica mattina alle sette.
Sciacalli senzudito.
Un battito cardiaco l'ora hanno.
Non si smuovono.
Il sale ormai ti segna la faccia, per te lo sai che stai andando.
Serrano ancormaggiore i nodi.
O dai soluzione o megliochemuori.
Insert coin.
Gliene fotte.
Ma fottono.
Esalazione finale.
Sputeranno solo le cartilagini.
Il bollito di testina non lo gradiscono.
Hanno fame immensa, insoddisfattibile.
Ricominciano la caccia.
Lucio Galluzzi
©2011CCL