lunedì 6 gennaio 2014

IL SUONATO SIGNORE

Durante i noviluni nel pavimento delle tue retine
mentre passeggiavo sui lungomare natali
dentro ai miei film all'aperta memoria persona
per mano d'alberi nell'oro di Praga
chissà s'era Talin o meglio Argun
forse stavo sotto tappeti rossi Dardana
con Antonio al gelo del nero d'un mattino
finito alla nuca più volte parlando per Anna
io seduto sulla terra
All'interno d'un fiordaliso nella capinera
se d'inverno in alta quota di nevi
lì guardo campane immobili
davanti a Dio
non mi intrometto.
Nelle insonnie elicitate quelle notti
talune notti
spalanco i vetri
e decollo via verso San Giovanni
plano su astragali d'Etna
come la sua lepre mi batto col serpente
come Dio che guarda
non mi intrometto
L'Amore non c'è più
non nasce più
non canta più
non spaccia più
mio suonato signore
Il mondo non ammazza più
il nostro sonno
le nostre lingue
i congiuntivi
E gli orologi inutili
manco borotalcano i capelli
pinzati ai balconi
a sbiancare ad asciugare
Abbracciami più forte e non guardare
che il golpe passerà
Molti vermi freddi e i loro danni
mi fan terrore
dico a Dio di restare qui
ci credo ancora sai
poi di colpo vedo te di corsa arrivi tu
come zucchero nel mare
sciolgo il dolore
e nulla vive
my little bag of  joy
canto dell'Amore  malgrado la Stagione
fidati che è niente andare
se il tormento se ne va
L'Amore non c'è più
non nasce più
non canta più
non spaccia più
mio suonato signore
Il mondo non ammazza più
il nostro sonno
le nostre lingue
i congiuntivi
E gli orologi inutili
manco borotalcano i capelli
pinzati ai balconi
a sbiancare ad asciugare
Abbracciami più forte e non guardare
che il golpe passerà.

Lucio Galluzzi
C2014CCL