
di un esilio del ritmo
a tempo inderterminato
dimenticando cadenza
battere e levare
in un continuo d'archi
senza corde e cappio
bandire la pece
occultare i fori
l'intaglio di violini
impedire alle punte
d'insistere il cigno
smettere
Ci vorrebbe canone
disciplina gregoriana
la giusta fatica
dell'occhio chiuso
contra cane andaluso
l'eucarestia materiale
del creatosi che abbiamo
tutto il resto via
frequenza eterna
alla cicatrice interiore
Cristo
un marchese De Sade
e l'alchimia suprema
della malavoglia.
Anche d'una rima sfuggita.
Lucio Galluzzi
C2014CCL