lunedì 27 gennaio 2014

DEL POETA

Quando spezzava il pane
era come stridore
di femore suo vivo
navigato in superficie
con l'obliqua lama d'un cutter
le signorine di urlettini
premevano gli indici
forti dentro le orecchie
come tempi addietro
ma non tanto
la maestra per farle tacere
artigliava di punte d'unghie
l'ardesia liscia della lavagna
quel sibilo che fischiava
alto in ottava più alta
spargeva brivido
come il coltello raschia il vetro
d'oca la pelle de fois gras
oh che delizia
sentir sotto i denti la consistenza
di quelle inchiodate
fatte crepare
cibate allo scoppio
Si canta il male per di più
o perlomeno si tenta
ché il bene è noioso agli astanti
Quando tornerò a usar pennino
sarà spuntato
come facevo da piccolo alle suore
le adoravo quando ammonivano
e non smettevo
Fu così, semplicemente
per dispetto
che diventai poeta
un trastullo acido
un ago da materassaio
intriso nel sangue
a calligrafar parola
il verbo di Dio.


Lucio Galluzzi
C2014CCL



mercoledì 22 gennaio 2014

UNA MODESTA PROPOSTA


 Siccome non poteva esser padre               
cercava i figli dei padri
facendoli padri di lui figlio
giocandosi gli anni nei figli
non suoi
quegli anni
quei figli
e i figli d'assente padre cadevano
ogni volta con meno rumore
vedendo in quello la madre
anche
domina loro
è per l'appunto modesta proposta
ancora
li contava uno ad uno
pesandoli d'attenzione
esperto in buoi e maiali
vederli così dispersi di strade
notti e vetrine
cristalli
pagava di buon grado
il mezzo litro di gassata
a cinque euro il pezzo
così buttavano giù
Adam e Molly ed era estasi
felicità diffusa
emotive corde d'affetti in Maya
con quella cosa persona
pure anche sconosciuta
era estasi
human traffic
diventavano solo culo
non saliva il finto safrolo
quello scende soltanto
in basso
più basso
Siccome non poteva esser padre
mancato di figli si truccava da figlio
facendosi i figli
giocando nei figli i suoi anni
quegli anni
già passati
da annegare
e il figlio d'assente padre
truccato luna park
non sapeva d'esser già caduto
fragoroso come una regina
da tempo
in un collant
sgargiante di mode e risate
improbabili colori
Su una gondola
nelle nebbie
d'una fetida Venezia
impietosa colava la tinta
e il sudore freddo
misti sul viso
osceni rivi da un bianco Borsalino
l'inchiostro.

Lucio Galluzzi
C2014CCL








venerdì 17 gennaio 2014

DRY MARTINI

Ci sarebbe bisogno
di un esilio del ritmo
a tempo inderterminato
dimenticando cadenza
battere e levare
in un continuo d'archi
senza corde e cappio
bandire la pece
occultare i fori
l'intaglio di violini
impedire alle punte
d'insistere il cigno
smettere
Ci vorrebbe canone
disciplina gregoriana
la giusta fatica
dell'occhio chiuso
contra cane andaluso
l'eucarestia materiale
del creatosi che abbiamo
tutto il resto via
frequenza eterna
alla cicatrice interiore
Cristo
un marchese De Sade
e l'alchimia suprema
della malavoglia.
Anche d'una rima sfuggita.





Lucio Galluzzi
C2014CCL



giovedì 16 gennaio 2014

GENESI

E siccome faceva freddo
di quel gelo d'inverno
l'era infinita d'antartica
ghiacci eterni azzurri
là sopra a distanze
senza visura e orizzonti
nell'impercettibile moto
i Corpi sconosciuti
d'avvicinamenti maestosi
impegnati al gioco relativo
particolare
espiravano il Mantra
d'allora eterno
e le sfere tutte musicavano
di propria assegnata lunghezza
l'onda d'oceani colorati
boreali
ai sordi stonati muti
caduti per accidente
noi
i fortuiti
E siccome faceva freddo
di quel gelo d'inverno
l'era infinita d'antartica
dio pianse la pioggia
fu grandine.

Lucio Galluzzi
C2014CCL

martedì 14 gennaio 2014

ALLA PIETRA

Spesso, sempre
più dell'immaginabile
dimentico
purtroppo
il mio Niente
resisto al vento
mi frappongo
so d'essere trasparente
mi fotte la coesione atomica
e lo fermo
non mi attraversa
Usuale, spesso
biquotidiano
più d'un calendario
mi sfoglio
delicatamente
un giorno dopo l'altro
quanti sono i compleanni miei
i nomi tutti
santo dopo santo
D'abitudine, continua
impassibile
presenza
ho smesso l'inchino
alla pietra che sarò
o un demone furioso
una tempesta
chissà
che sarò.

Lucio Galluzzi
C2014CCL


DIMETTETEVI PER ETICA

Ieri mattina ero in edicola, compravo una rivista con un articolo sull'infanzia nera di Hitler.
I due gestori della rivendita mi dicono che lì, in quel momento esatto, c'era uno che di Hitler sapeva tutto; difatti un tizio dal corpo cilindrico, sigaretta accesa in luogo pubblico, occhio spiritato, sulla quaratina, inizia a voce alta ad esibirsi facendomi domande e rispondendosi da solo:
"Lei la sa da data della costruzione della prima camera a gas? No, vero? Beh, l'hanno costruita gli americani dopo la seconda Guerra Mondiale, quindi gli ebrei non ci sono mai entrati nelle camere a gas come si crede, semplicemente perché non c'erano...
E mi dica, lei lo sa chi ha filmato il campo di Bergen-Belsen dopo la Liberazione? Hitchock! Appunto, un regista di film gialli con l'aiuto degli americani... Un bel documentario finto fatto a Hollywood."
Non avevo alcuna voglia di rispondere, per di più al mattino presto, ma lo "storico" del Terzo Rech non la finiva, aumentava sempre di più il volume della voce, in un angolo i compulsi delle slot machines sorridevano soddisfatti per gli interventi del poveretto, che aggiungeva: "Non è mai stata trovata uno straccio di prova di tutta questa balla dell'Olocausto e campi di sterminio... Nessuna! Non sono io a dirlo, ma la Storia!
Ma è parso corretto mandarlo a quel paese, tagliando corto e comprendendo nel mio vaffanculo gli altri presenti, ho consigliato di leggersi il Fest [Joachim Fest, Hitler: una biografia, Garzanti], ho aggiunto che Cenerentola si è sposata con Cappuccetto Rosso e me ne sono andato.
Quelle sono tutte persone giovani, l'invasato revisionista era il più avanti con gli anni, credo che gli altri fossere sulla trentina.
Mi domando dove siano andati a scuola, se ci sono andati e che razza di adolescenza si sono vissuti, che vita conducono ora, con chi, come, perché?



Mi viene in mente anche Grillo, quando di fronte alla folla, urlava: "Sti cazzo di stranieri, clandestini! Vengono qui a delinquere! Ma bisogna mandarli a casa loro a calci nel culo! Però, no!  Magari non farlo pubblicamente, li devono portare in caserma e lì, sapete com'è..., qualche sberla... perché le sberle gliele danno eh!"
Con lui, ripenso agli identici discorsi/comizi di disturbati mentali della Lega come Gentilini, Borghezio, Calderoli, Maroni, Salvini, Bossi... quasi tutti quei verdi marci.
Gli inviti all'odio razziale continuo, l'insulto allo straniero, l'omofobia nazista: "Ho chiesto al mio comandante dei vigili di fare pulizia etnica dei culattoni..." [Gentilini], l'incitare a dar fuoco ai campi Rom, a picchiare gli "invasori", "meglio fascista che frocio" , "i trans ci portano via i mariti, vergogna! Dobbiamo ribellarci a suon di bastonate!" [Alessandra Mussolini] e giù così in una scellerata sequenza di orrori che neppure nelle peggiori bettole d'ubriaconi.
Gente del peggior genere che deve il loro risveglio dalla morte nella polvere a quel tizio, il matto clinico, il pregiudicato decaduto e alla sua corte di pluri condannati, truffatori, papponi, ladroni e patetiche amanti del sesso gerontofilo.
Loschi e sinistri figuri che si comprano le lauree in Albania, usano i nostri soldi per pagari puttane, SUV, videogiochi, borse e abiti firmati, mutande verdi, "e qui comando io", "adesso mandiamogli una bella ispezione", "sono intervenuta sul caso Ligresti per spirito umanitario, non c'è nulla di male", "voi precari siete la parte peggiore d'Italia", "io che potevo vincere il Nobel per l'enonomia... devo discutere con questi cretini?; inutile continuare a citarli ancora.
Pensateci bene ai nomi dei "politici", a tutti i "politici" che impazzano in ogni dove, a partire dalla cronaca giudiziaria che li riguarda.
Un solo esempio che la racconta lunga su questa Italia devastata: Ciriaco de Mita.
In politica da 11 legislature, un Andreotti Secondo insomma, ha ricoperto qualsiasi incarico possibile nei secoli.
Tu pensi: adesso che ha superato gli 85 anni se ne starà buono a casa smettendo di fare danni.
Invece lo fanno eleggere al Parlamento Europeo, perché è lì che l'inciucement italiano partitocratico manda i dinosauri morenti.


Il signor Ciriaco non ha avuto neppure l'umiltà, da buon democristo, di ammettere che alla sua età prendere un aereo una volta la settimana per onorare il mandato, sarebbe stato quasi impossibile.
Difatti De Mita al Parlamento Europeo è assenteista, semplicemente non si presenta.
Però intasca lo stipendio, e che stipendio, tanto pagiamo noi.
Se non sbaglio pure D'alema è finito a Strasburgo.
Sono tutti sistemati, ognuno sulla propria poltroncina o trono.
Tutti, se non per rarissimi casi, i lor signori condannati o inquisiti liberi e tranquilli: da Cosentino a Lusi, da Papa a Belsito, da Fiorito a Bossi, Rosi Mauro, Dell'Utri, Verdini, i figli del Senatùr, Formigoni... e via discorrendo.
E' di questi giorni il caso De Girolamo, quella del "qui comando io", l'inciuciona ministra che è indignata perché l'hanno registrata a sua insaputa mentre minacciava e usava la sua posizione per aiutare la famiglia.
A loro insaputa fanno di tutto.
Scajola e Bertolaso insegnano.
La signora De Gerolamo, così fan tutti, dice che non ha alcuna intenzione di dimettersi, lo dice anche la Cancellieri, Alfano per il caso Kazako, Saccomanni, lo dissero tutti, nessuno escluso.
Non ha importanza se la signora De Girolamo sia iscritta nel registro degli indagati o meno, questo vale tanto per lei quanto per tutti suoi colleghi, del potere centrale e locale.
E' inutile che si indignino i pennivendoli e pseudo intellettuali di regime perché Travaglio l'altrio ieri ha definito la marmaglia partitocratica come "subumani".
Come puoi definire diversamente assessori dell'Aquila che sono gaudenti al telefono per i guadagni che fanno con gli appalti per il sisma... quando leggi che si dicono: "con questo terremoto abbiamo fatto il boom, ci voleva proprio!"?
Altro che subumani.

 

Signora De Girolamo & Soci ci si dimette dalla vita politica/pubblica per ETHOS e se non sapete cosa significhi il termine ve lo andate a cercare e cominciate a studiare, ma non più da ministri o rappresentanti, illegittimi, del popolo.
Chi vuole fare "il politico" deve partire a testa bassa, con umiltà, sapendo cos'è la morale, il bene pubblico, l'amore vero per la Nazione.
Far politica è passione e missione etiche, da questo non si può prescindere.
Ignoranti, sicumerosi, carrieristi, arrapicatori sociali, ex picchiatori squadristi, delfini di Almirante, massoni neri, soubrettes che la danno facile, cantanti falliti, direttori di approssimativi TG, amanti, cagnolini [con tutto il rispetto per gli animali], avvocarti personali, sistemati per spartizione di poltrone... nulla avete a che spartire con la Politica vera.
Dimettetevi per etica.
Ritornate a scuola, pubblica!
E basta.


Lucio Galluzzi
©2014
Common Creative Licence






venerdì 10 gennaio 2014

ATTILIO MANCA: SUICIDATO PER SEGRETO DI STATO/MAFIA

L'Italia è il Paese dei misteri e Segreti di Stato.
Una coltre di nebbie nere è stata calata da sempre dai poteri forti sulle verità scomode che sporcano di sangue questa Repubblica, da tempo e tempo non più nostra.
Dalle stragi di piazza ai treni saltati in aria, dalle banche sventrate alle stazioni macellate con tritolo, Ustica, Aldo Moro, l'Addaura, Capaci, via d'Amelio, l'Agenda Rossa, la trattativa con la Mafia che è Stato, sempre più Stato...
Misteri e segreti d'Istituzione che si portano via con loro vite: straziate, bombardate, sciolte nell'acido, sepolte vive, bruciate, sparite senza lasciar traccia, "suicidate".
Giovani che escono di casa e non fanno più ritorno perché esperti in guerra elettronica: che fine avrà fatto Davide Cervia?
Ragazzi che non devono parlare ai microfoni di una radio o scrivere su giornali, Rostagno, Impastato, Pippo Fava.
Una Nazione, questa Italia, che condanna a morte Pasolini, la fa ammazzare nel peggiore dei modi, il perché e chi sono stati non si saprà mai.
Il 12 febbraio 2004, a Viterbo, nella sua abitazione, viene trovato morto Attilio Manca, giovane urologo siciliano; ha lividi su tutto il corpo, macchie di sangue agli arti superiori e inferiori; due siringhe con cappuccio sull'ago rinvenute sulla scena, il dottore si sarebbe iniettato cocktail letali di droghe; lui che era professionista della sala operatoria sapeva perfettamente come usare quelle sostanze e le dosi necessarie al suicidio.
Attilio fu 'classificato' come tossico, drogato, consumatore abituale.
Davvero bizzarro che sul luogo del ritrovamento del corpo non ci fosse alcuno strumento o segno normalmente usati per prepararsi le dosi da farsi in vena.
Gli inquirenti dicono che il "suicida" era un igienista, quindi prima di intossicarsi ha pulito tutto, facendo sparire gli oggetti tipici del drogato,  talmente ordinato che si spara due siringhe di veleno, va in overdose, rimette i cappucci sugli aghi, poi si picchia, si insanguina e muore.
Insomma una dinamica che ricorda Peppino Impastato, che per ammazzarsi si prese a colpi di pietra in testa, se la fracassò spargendo il sangue  ovunque intorno a sè.
Come Pinelli che si lancia dal quarto piano della Questura di Milano, perché non si sa, l'ha fatto perché voleva ammazzarsi no?
Attilio Manca era mancino naturale, nel senso che faceva tutto con la mano sinistra.
Era un urologo specializzato in interventi alle neoplasie della prostata con laparoscopio.
L'unico ad effettuare quel tipo di chirurgia, altamente di precisione, in Italia.
Era mancino naturale, tanto che in sala operatoria era caudiuvato sempre da un assistente per la "guida" del braccio destro robotico del laparoscopio.
Il campo nel quale esercitava, la chirurgia interna endoscopica alla prostata, non ammetteva tremori o "assenze", è questione di micron; eppure investigatori, persone in divisa, magistrati hanno verbalizzato e confermato che Attilio era un drogato.
Lo negano tutti, che fosse tossico, colleghi, primario, amici, famigliari.
Eppure nei verbali e nell'inchiesta post mortem, Attilio, viene descritto come abituale consumatore di sostanze; un insulto alla persona, alla professionalità e alla sua memoria.
Si sarebbe suicidato facendosi l'overdose con due siringhe, una dopo l'altra, usando la mano destra e entrando perfettamente, un un solo foro, nella vena del braccio sinistro.
Un mancino naturale?
Attilio Manca un giorno telefona ai genitori e dice di trovarsi in Costa Azzurra perché "devo vedere un intervento".
Dal 7 al 10 luglio 2003, Bernardo Provenzano, latitante da 43 anni, fu ricoverato nella clinica di La Ciotat a Marsiglia per controlli al tumore alla prostata.
Fu operato il 29 ottobre 2003 nella clinica di Casamance ad Aubagne, operazione pagata dalla Regione Sicilia allora gestita da Salvatore Cuffaro.
Pare che nella stessa clinica fu operato anche il boss Paolo Di Lauro. E sembrerebbe che, nella stessa clinica, il boss Giuseppe Falsone, abbia subito un piccolo ritocco di chirurgia estetica al naso.
Nei verbali, nero su bianco, redatti dalla Procura di Viterbo, sostituto procuratore Renzo Petroselli, titolare dell'inchiesta e "accertamenti" verbalizzati e firmati dall'allora capo della squadra mobile viterbese, Salvatore Gava, non solo Attilio risulta essere tossicodipendente abituale e suicida per overdose, ma in servizio nel nosocomio dove esercitava la professione, il Belcolle; invece non è vero.
Il verbale è un falso.
Falso come lo erano i verbali che lo stesso Salvatore Gava e colleghi, implicati nelle torture alla scuola Diaz nel G8 di genova del 2001, scrissero.
Salvatore Gava fu quello che giurò che alla Diaz c'erano vbottiglie molotov e armi improprie [mazze, spranghe...], fece pure produrre fotografie dove mostrava l'arsenale sequestrato: era un falso!
Gava e colleghi usarono la menzogna e costruirono prove false per giustificare la macelleria che effettuarono alla Diaz.
Non basta: dai tabulati telefonici di Attilio Manca, viene omessa una telefonata, l'ultima, quella fatta ai genitori dalla Costa Azzurra: "sono qui perché devo vedere un intervento".
A nulla sono servite le proteste dei genitori sulla "sparizione" di quella voce dall'elenco delle telefonate.
C'è di più: il registro di servizio dell'ospedale Belcolle registra assenze dal lavoro di Attilio Manca proprio nei periodi nei quali Bernardo Preovenzano era a Marsiglia per gli accertamenti e poi l'intervento alla prostata.
La famiglia Manca è sicura che il figlio in quei giorni fosse a Marsiglia e che proprio lui abbia operato Provenzano.
Sono certi che non si sia suicidato, ma ucciso, perché diretto testimone di fatti mafiosi, magari non essendo neppure a conoscenza che il paziente che aveva assistito e operato fosse Provenzano.
Da quando i genitori e il fratello di Attilio hanno cominciato a denunciare le incongruenze e le falsità, gravissime, dei verbali d'inchiesta, chiedendo verità e giustizia per il figlio, e l'affermazione della onorabilità della sua persona, sono iniziate le persecuzioni, le offese, anche alla memoria del figlio, sostanze chimiche irritanti immesse nell'abitazione, ripetutamente, tanto da finipre più volte al pronto soccorso per problemi respiratori.
Secondo il racconto della mamma, anche polizia e carabinieri, dopo avere verificato la situazione, avrebbero consigliato alla coppia di abbandonare la casa, che si trova a Barcellona Pozzo di Gotto, nel Messinese. «Abbiamo continuato a resistere, perché questa è la casa dove sono cresciuti i nostri figli, dove abbiamo trascorso gli anni sereni della nostra vita, dove la mafia ci ha consegnato Attilio in una bara, dove ci sono i ricordi di una vita».
Attilio sarebbe stato suicidato per mafia, ma l'inchiesta rischia l'archiviazione e mai la Distrettuale Antimafia ha preso in mano il fascicolo per verificare il perché delle bugie, reiterate, di funzionari dello Stato.
Nel frattempo Martino Galasso, 53 anni, ex esponente del clan Galasso di Poggiomarino, che negli anni '90 aveva collaborato con la magistratura, svelando intrighi tra criminalità organizzata e politica, viene trovato impiccato nella sua abitazione in via Pergolesi a Viterbo, poco lontano dalla casa di Attilio Manca; gli inquirenti hanno scartato l'ipotesi del suicidio, in quanto il supporto sul quale è stato trovato il cadavere non avrebbe potuto reggere il suo peso ed il cappio che portava al collo era realizzato in modo approssimativo e frettoloso, non certo da persona che volesse suicidarsi.
Da indiscrezioni sembrerebbe che la morte di Galasso possa essere messa in relazione con quella di Attilio Manca, nella quale il boss potrebbe avere avuto un certo ruolo.
Nel 2005 un pentito, Pastoia, disse che nell’ operazione a cui Bernardo Provenzano si è sottoposto a Marsiglia era presente un urologo italiano, ma non volle fare immediatamente il suo nome e non lo farà mai, perché Pastoia è stato trovato nella sua cella, impiccato… - See more at: http://www.caffenews.it/legalita-antimafie/14415/caso-manca-e-ora-di-fare-luce-ne-parliamo-col-fratello-gianluca/#sthash.vcipBc65.dpuf
ex esponente del clan Galasso di Poggiomarino che negli anni ’90 aveva collaborato con la magistratura svelando numerosi intrighi tra criminalità organizzata e politica - See more at: http://www.caffenews.it/legalita-antimafie/27472/giallo-galasso-e-morto-il-pentito-di-camorra-residente-a-viterbo/#sthash.mDZSiuQd.dpuf
Galasso, 53 anni, è stato trovato impiccato nella sua abitazione di Via Pergolesi, a Viterbo: gli inquirenti hanno scartato l’ ipotesi del suicidio in quanto il supporto su cui è stato trovato il cadavere dell’uomo non avrebbe potuto reggere il suo peso ed il cappio che portava al collo è stato realizzato in maniera frettolosa, insomma non un cappio realizzato da un uomo che avrebbe voluto suicidarsi. - See more at: http://www.caffenews.it/legalita-antimafie/27472/giallo-galasso-e-morto-il-pentito-di-camorra-residente-a-viterbo/#sthash.mDZSiuQd.dpuf
Galasso, 53 anni, è stato trovato impiccato nella sua abitazione di Via Pergolesi, a Viterbo: gli inquirenti hanno scartato l’ ipotesi del suicidio in quanto il supporto su cui è stato trovato il cadavere dell’uomo non avrebbe potuto reggere il suo peso ed il cappio che portava al collo è stato realizzato in maniera frettolosa, insomma non un cappio realizzato da un uomo che avrebbe voluto suicidarsi. - See more at: http://www.caffenews.it/legalita-antimafie/27472/giallo-galasso-e-morto-il-pentito-di-camorra-residente-a-viterbo/#sthash.mDZSiuQd.dpuf
Galasso, 53 anni, è stato trovato impiccato nella sua abitazione di Via Pergolesi, a Viterbo: gli inquirenti hanno scartato l’ ipotesi del suicidio in quanto il supporto su cui è stato trovato il cadavere dell’uomo non avrebbe potuto reggere il suo peso ed il cappio che portava al collo è stato realizzato in maniera frettolosa, insomma non un cappio realizzato da un uomo che avrebbe voluto suicidarsi. - See more at: http://www.caffenews.it/legalita-antimafie/27472/giallo-galasso-e-morto-il-pentito-di-camorra-residente-a-viterbo/#sthash.mDZSiuQd.dpuf
Galasso, 53 anni, è stato trovato impiccato nella sua abitazione di Via Pergolesi, a Viterbo: gli inquirenti hanno scartato l’ ipotesi del suicidio in quanto il supporto su cui è stato trovato il cadavere dell’uomo non avrebbe potuto reggere il suo peso ed il cappio che portava al collo è stato realizzato in maniera frettolosa, insomma non un cappio realizzato da un uomo che avrebbe voluto suicidarsi. - See more at: http://www.caffenews.it/legalita-antimafie/27472/giallo-galasso-e-morto-il-pentito-di-camorra-residente-a-viterbo/#sthash.mDZSiuQd.dpuf
Nel 2005 il pentito Pastoia ebbe a dire che nell'operazione alla prostata a Provenzano, in Marsiglia, era presente un urologo italiano; non volle fare il suo nome e non lo farà mai, perché Pastoia è stato trovato morto impiccato nella sua cella.
Davvero strano questo Paese.
Nazione di misteri e segreti di Stato.
Piena zeppa di spergiuri e sabbie mobili.
Per Attilio intervenga la Procura Antimafia, subito!

Lucio Galluzzi
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mercoledì 8 gennaio 2014

SCUOLA PUBBLICA: L'ULTIMO SFREGIO

IL GOVERNO DEI ROBIN HOOD ALLA ROVESCIA E SACCOMANNI NON TROVA LA COPERTURA


Lettera aperta alla dottoressa Carrozza
Ministro Istruzione, Università e Ricerca, suo malgrado

Non è facile avere a capo del Dicastero dell'Istruzione una persona competente e capace; da decenni su quella poltrona si sono succeduti i peggio innominabili, gentaglia messa lì solo ed esclusivamente dalla mafia partitocratica, falliti, riciclati, impresentabili; tranne rarissime eccezioni, la Scuola Pubblica italiana è stata sempre messa in mano, o meglio sotto il culo, di coloro che sono passati da lì a far finta di dirigerla, usandola come cesso per le proprie deiezioni, un incarico d'oro di Casta affidato a spietati quanto affamatissimi servi di regime.
Un regime che è andato sempre peggiorando.
Ce la vengono a raccontare solo sul ventennio berlusconiano, peraltro rinnovato da pochi mesi, ma è oltre settant'anni che l'Istruzione e la Cultura italiane vengono stuprate e sfregiate da criminali senza ragion di Stato e interesse per la Cosa Pubblicca.
Basta semplicemente cercare su Wikipedia l'elenco storico dei tizi che sono stati Ministri della Pubblica Distruzione, c'è da rabbrividire a legger quei nomi.
Se poi a quelli ci affianchiamo i Ministri, Sottosegretari, Consiglieri, Portaborse dei Beni Culturali e Tesoro, il vomito diventa incoercibile.
Sapere che, finalmente, il MIUR è stato affidato a lei, dottoressa Carrozza, è una boccata d'aria pulita: da quando ricopre l'incarico non si è risparmiata in parole e atti a difesa di studenti, docenti, famiglie utenti. Ha usato anche parole forti, invitato alla ribellione, alla disobbedienza, lei che è del mondo della Scuola, da sempre, sta dimostrando, giorno dopo giorno, quanto percepisca e conosca direttamente l'enorme disagio nel quale tutti noi docenti, come lei, siamo stati scaraventati e abbandonati.
Ed ecco l'ultimo sfregio, l'ultimo in ordine di cronaca politica parlamentare, perché di certo ce ne saranno altri, come è sempre stato in questo Stato: il ministro Saccomanni [ma chi è?] decide che dalla busta paga di noi docenti deve togliere 150 euro lorde mensili, a 80 mila di noi lo fa, partendo da adesso, genneaio 2014.
Non basta che il CCNL dei lavoratori della Conoscenza sia disatteso da oltre sei anni, che i nostri stipendi siano bloccati ed erosi da inflazione e crisi dal 2005, nessun aumento a fronte di impegni professionali e responsabilità che aumentano, insieme al monte ore settimanale, avendone noi tutti in cambio zero; in quale altra azienda il padrone impone ai propri dipendenti di lavorare di più, produrre meglio, più in fretta e gratuitamente?
Gli scellerati, che sono venuti prima di lei, con menzione di vergogna assoluta per gestioni quali Moratti e Gelmini, hanno scientemente devastato la Scuola Pubblica, rendendola maceria.
180 mila sono stati i colleghi licenziati e buttati in mezzo alla strada perché precari. 
Taglio dopo taglio, machete, sfobiciate, insulti, minacce: noi docenti siamo i "fannulloni, imboscati, sindacalizzati che devono essere mandati a casa a calci in culo, se criticano l'Amministrazione sono da licenziare, incapaci, senza meriti, comunisti... ", e chi più se ne ricorda ne metta.
8.1 miliardi presi a piene mani in pochissimo tempo dalle nostre tasche, solo dalle nostre, perché come lei mi insegna, noi insegnanti siamo la cassa dove lo Stato mette le mani e ruba tutto tutto che può, anche la nostra dignità.
Un docente di scuola media inferiore percepisce mensilmente circa 1.300 euro, dall'inizio della carriera a non si capisce più quando [visto che di aumenti non se ne deve parlare]; togliere dal suo stipendio 150 euro mensili è vergognoso, schifoso pensare che quei soldi sudati e dovuti al collega, finiscano, prelevati coattivamente, a coprire i buchi di Bilancio per la Legge di Stabilità  attuale.
Il ministro Saccomanni [ma chi è /2] peggio del già tossico Tremonti; lei, dottoressa Carrozza si ribella, chiede al tizio di non applicare la norma e lui che risponde?
Dice che non è colpa sua, il decreto lo ha firmato Napolitano, questa cosa del rubare dalle buste paga degli insegnanti il governo, il Colle, i sindacati... tutti  poltronisti rovina Nazione, la sapevano fin dal 27 dicembre scorso.
Ma tutto taceva.
Il tizio al Colle, come ha sempre fatto, firma qualsiasi cosa, non sa quel che fa, non lo ha mai saputo.
Ancora di più; Saccomanni invita lei, Ministro dell'Istruzione, a trovare nel MIUR i soldi che servono a lui & Casta.
Non ci pensano minimamente a mettere le mani in tasca ai ricchi veri [lo scudo fiscale Berlusconi/Tremonti/Pd insegna], non si tagliano indennità, lo annunciano, fanno finta, poi di notte, come ogni ladro che si rispetti, cambiano le carte in tavola e rimandano alla fine del 2015.
Intanto, questa Casta, da sempre si mantiene la Scala Mobile, e che Scala Mobile: l'hanno cancellata per tutti i lavoratori italiani, per loro no; recuperano tutto quello che l'inflazione erode dai loro "poveri stipendi d'oro", percentuale di adeguamento al costo della vita moltiplicata più del doppio, sommata ad una assicurazione del 2.7 % dell'indennità, perché non si sa mai, meglio abbondare.
Rubano dalle nostre tasche, ma guai a solo farli pensare a quanto sia inutile il Senato della Repubblica [della banane], a quanto si risparmierebbe chiudendolo e mandando a casa le mummie in carica lì dentro.
Prendere dalle pensioni d'oro? Ma manco a dirlo per scherzo!
Colpire i capitalisti, quel 10% che ha in mano tutti i piccioli nazionali, a danno del 90% di cittadini normo salariati? Ma no che non possono; nessuno al Governo lo ha mai fatto, mai.
I conti 'neri" in Svizzera e nei paradisi fiscali? Non possono farli rientrare; è vero che in valuta ritornerebbero in Italia cifre da capogiro di soldi nostri, ma poi i grandi evasori  non voterebbero più i vassalli che hanno sistemato al comando di questo Paese malato e moribondo.
La tassazione dei capitali nascosti all'estero, fatti rientrare, applicata al 10% coprirebbe una manovra economica/legge di stabilità da oltre 25 miliardi.
Ma Saccomanni, Tremonti prima di lui, Napolitano, Berlusconi, il PD, il Monti fallito & Congrega, i sindacati [i sindacati!] hanno sempre fatto finta di nulla, e continuano.
Però com'è bello fottere soldi a piene mani dagli stipendi degli insegnanti, quelli che sa sempre pagano le tasse e non evadono neppure un centesimo, perché sono dipendenti della Pubblica Amministrazione e come tali vacche, seppur macre, da mungere senza tregua.
150 euro prelevati mensilmente dallo stipendio di un docente, compresa tredicesima, fanno circo 2.000 euro.
Se quel docente si sposta ad esercitare la sua professione in Spagna, fin da subito ci guadagna 6.000 euro un più l'anno, rispetto al trattamento economico italiano.
Se ne ne va in Francia o Inghilterra, i suoi scatti di carriera  [qui negati da sei anni, versati solo quelli del 2012, senza interessi, cancellati i precedenti, e ora richiesti indietro da Saccomanni] il suo stipendio, che qui è di 24 mila euro annui, scatterà per carriera fino ad arrivare a quasi 50 mila; siamo i peggio pagati del mondo civile noi docenti, qui; trattati come ladri dai veri ladroni di Stato, costretti a portarci da casa anche la carta igienica e il sapone, i gessi per le lavagne [ma le LIM? Quali LIM?], usare i nostri mezzi per raggiungere sedi disagiate, metterci di tasca nostra tutto quello che possiamo per rendere all'utenza un servizio il più possibile decoroso, che lo Stato ha distrutto
Dottoressa Carrozza, che cosa potevamo aspettarci, lei e tutti noi, lavoratori della Conoscenza, dopo gestioni della Cultura e dell'Istruzione lasciate in mano a tizi come Gelmini, Bondi, Sgarbi, Renato Farina e Stracquadanio, Brunetta & Co.?
Lei sa a cosa mi riferisco, lo sa bene.
Non c'erano i soldi per la Scuola Pubblica, ma li trovavano di notte, centinaia di milioni per le private, parificate, clericali gestite dagli amici degli amici.

                                                      

Ministro, se ne vada, scappi e li abbandoni, non stia in mezzo a questa gente.
Si tolga prima possibile da dentro quello schifo.
L'antipolitica, i forconi, i grilli urlanti populismo da bassa lega, con la Lega, i movimenti di finta "rivolta", anche la mafia tutta, le nuove e vecchie Forza Italia, pitonesse, falchi, conigli, maggiordomi, camerieri e soubrettes, nani malefici e streghe vere... ringraziano Saccomanni e quelli come lui che tanta acqua marcia stanno portando al loro mulino.
Che si dimettano tutti!

Da collega a collega, Maria Grazia, un abbraccio.
Lucio Galluzzi


Maria Chiara Carrozza


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lunedì 6 gennaio 2014

IL SUONATO SIGNORE

Durante i noviluni nel pavimento delle tue retine
mentre passeggiavo sui lungomare natali
dentro ai miei film all'aperta memoria persona
per mano d'alberi nell'oro di Praga
chissà s'era Talin o meglio Argun
forse stavo sotto tappeti rossi Dardana
con Antonio al gelo del nero d'un mattino
finito alla nuca più volte parlando per Anna
io seduto sulla terra
All'interno d'un fiordaliso nella capinera
se d'inverno in alta quota di nevi
lì guardo campane immobili
davanti a Dio
non mi intrometto.
Nelle insonnie elicitate quelle notti
talune notti
spalanco i vetri
e decollo via verso San Giovanni
plano su astragali d'Etna
come la sua lepre mi batto col serpente
come Dio che guarda
non mi intrometto
L'Amore non c'è più
non nasce più
non canta più
non spaccia più
mio suonato signore
Il mondo non ammazza più
il nostro sonno
le nostre lingue
i congiuntivi
E gli orologi inutili
manco borotalcano i capelli
pinzati ai balconi
a sbiancare ad asciugare
Abbracciami più forte e non guardare
che il golpe passerà
Molti vermi freddi e i loro danni
mi fan terrore
dico a Dio di restare qui
ci credo ancora sai
poi di colpo vedo te di corsa arrivi tu
come zucchero nel mare
sciolgo il dolore
e nulla vive
my little bag of  joy
canto dell'Amore  malgrado la Stagione
fidati che è niente andare
se il tormento se ne va
L'Amore non c'è più
non nasce più
non canta più
non spaccia più
mio suonato signore
Il mondo non ammazza più
il nostro sonno
le nostre lingue
i congiuntivi
E gli orologi inutili
manco borotalcano i capelli
pinzati ai balconi
a sbiancare ad asciugare
Abbracciami più forte e non guardare
che il golpe passerà.

Lucio Galluzzi
C2014CCL




sabato 4 gennaio 2014

OMO TRANS BIFOBIA E CIAO ANDREA

Molti si saranno chiesti cosa significhi LGBT.
Semplice: sono le iniziali riferite al movimento Lesbiche, Gay e Trans.
Pochi però si accorgono che viene quasi sempre omessa la B.
Nel senso che è comunemente accettato che quella B sia lì, tra quelle lettere, così, tanto per esserci e basta, come semplice congiunzione, omissibile.
Non è già normale che questo avvenga nel mondo dei non appartenenti al mondo LGBT.
Il fatto che lo stesso movimento per i diritti di genere però ignori quella lettera è assai grave.
Loro stessi, gay, lesbiche e trans, riuniti in gruppi, associazioni, centri aggreganti, che si battono contro omofobia e transfobia, praticano la bifobia senza rendersene conto.
Se quella B è nascosta, dimenticata, non notata, abrasa nel mondo degli eterosessuali, allo stesso modo viene occultata dagli stessi che scendono in piazza, organizzano petizioni, chiedono, giustamente, diritti per loro stessi.
Bifobia applicata e perpetrata allo stesso identico modo da omofobi e persone LGT.
B sta per Bisex, cioè i nascosti dei nascosti, coloro che, quasi universalmente, pare non esistano.
E' talmente forte la rimozione sociale della bisessualità, tanto che pare cosa normalissima definirli con l'indefinibile; così diventano "gli etero curiosi" o "moderni", "finti gay" o "sporcaccioni e basta", fino a giungere a "ma sì, sono finocchi che ogni tanto vanno pure a donne".
Abrasione a tal punto che si mette finanche in dubbio che il bisex esista davvero.
Provate a cercarlo un cartello che rivendichi i loro diritti tra le immagini e i filmati dai vari gay prides & manifestazioni associate.
Provateci.
Il bisex è il maledetto tra i maledetti; è quello che se è donna allora il marito, il compagno, il fidanzato, la società intera può darsi che non si facciano problema, a volte la cosa li eccita pure, un maschio che si arrapa guardando la propria donna che fa sesso con un altra donna è accettabilissimo, anzi è desiderio tra i primi nell'immaginario dell'etero.
Se il bisex è maschio allora la situazione cambia, perché un maschio che va a maschi non va bene, fa crollare di botto il desiderio della sua donna, diventa cosa da lasciare, un frocio che non ha più il diritto di essere voluto bene.


"Che scherzi gioca all'uomo la Natura" e il mercato delle etichette.
Che squallore di moltitudine omologata a imporre codici a barre, definire secondo il proprio metro di desiderio, le proprie voglie, l'immaginario personalismo, l'egotico più basso.
Il Bisex deve allora inventarsi strategie sottili per esserci come persona: negarsi, marchiarsi così come lo vogliono, cancellarsi e far finta di non esistere.
Se si chiede seriamente ai Bisex che cosa desiderino, i più non sanno [o non vogliono] rispondere, ti dicono pure che la scelta tra una cosa e l'altra [la chiamano 'cosa', non la nominano] non è importante, anzi è secondaria, magari non esiste neppure, forse è solamente, dicono sempre loro stessi, una deviazione, così si trascinano auto mascherati e censurati dai loro stessi fratelli e sorelle.
Insomma, è diventato assioma assoluto l'affermazione "il Bisex non esiste".
Lottano contro l'omofobia, la transfobia, ma ignorano la bifobia e la applicano al loro stesso interno.
Diversi che diversificano tra i diversi.
Ci si dimentica troppo spesso che l'amore non ha nulla a che spartire con l'orientamento della carne.
L'amore orienta esattamente per dove deve: all'Altro.
Non c'è distinzione di desinenza, peluria o reggiseni abbondanti, mutande Calvin Klein con l'elasticone o divise in cuoio e fruste, percorsi di cambi genere o ormonali; l'Amore non conosce questi confini. non frequenta macellerie, non acquista sottofiletto o trippa.
E' l'Amore, punto e basta.
E' l'atto rivoluzionario più potente che esista, basta poco ad esserci dentro, tutto sta nell'allungar la mano, quando lo si sente, e carezzare; il desiderio di Bene non vive, nè dimora in classificazioni, dirompe così come è giusto che sia, miracolizza e sustanzia, strappa tutte le etichette dai prodotti esposti sugli scaffali dell'ipermercato globale della mediocrità umana.
E' la benedetta tempesta perfetta, che ha un nome: affettività.
E' guardare il Volto dell'Altro e piuttosto che averlo, essere quel Volto.
Ma troppe stazioni Termini e binari 10 ci frequentano il cuore, abbiamo per amici mazze e coltelli, pugni e bastoni.
Altrimenti Andrea non sarebbe stata massacrata.
Neppure ridotta semiparalizzata.
Avrebbe trovato un fidanzato.
La sua famiglia avrebbe richiesto almeno la salma.
E nessuno oggi sarebbe meravigliosamente meravigliato di un'omelia funebre, nella quale l'officiante parlava di lei "dandole del lei".
Non c'è alcuna gioia conquistanta in quel "lei" in chiesa.
Non ci sono rose bianche a pulire le macchie di merda e peste che abbiamo nel DNA.
E' tutto gia avvenuto.
Ciao Andrea.


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