illuderti che non sai
non serve all'illuderti
ormai sei condannato
non avendo scelto mai
il bostik che chiude gli occhi
è poca cosa se non cuci bene
non speravo in un declinare
ero sicuro della tua morte
l'ho vista diverse volte
una dietro l'altra in fila
silenziosa ordinata regolamentata
cosa sia la tua attesa
ancora qui è bestemmia
non provo nulla ti fisso per ore
non ho altro da fare se non passare
rassegnata ogni materia
non pensarmi un difettivo
nemmeno assassino
illuderti che non sai
non serve all'illuderti
che lo scoppio in mezzo al viso tuo
squiternato non sia fucilata
partita con preavviso anticipato
dalla tua stessa durata terrena
l'altalena del giardino d'infanzia
spegni la luce non consumare
la delusione della sorpesa nell'uovo
il fascino della veletta vedovale
le stagioni morte
prenderti e riprenderti
il segno della croce
i fiori alla maestra
tu sei come tu mi vuoi
recidere rose
dormire sull'argine
il viatico domiciliare
l'unzione degli inferni
in attesa della corona
i telegrammi degli assenti
l'appello alla bandiera
scoparti e non venire
sputarsi al cielo
arruolarsi in banca
in Stato interessante
per amore platonico

mettergli guinzagli
guardarlo invecchiare
portarlo a pisciare
non scongolgersi mai
rivendicare l'adolescenza
vestirsi di verde per Peter Pan
far girotondo cogli orrori
collezionare pazienze
farti di tutto per non andare alla guerra
cullare il panico
guardarti le carni
sentirti scuoiato
indossar borsette
farti le seghe per amarti
a lunga durata negando l'impotenza
illuderti che non sai
non serve all'illuderti
aspettare il buio
scendere lentamente le scale
dopo un giorno prigioniero
guadagnare l'aiuola comunale
cagartela tutta lammerda che sei
senzapulirti
senzapulire
Lucio Galluzzi
C2013CCL