lunedì 29 aprile 2013

CAMMINARE

Dicono di stare attenti
ad ogni orma fatta
pure quelle indietro
non lasciare traccia
camminare sulla neve
quasi volando sopra
in leggerezza staccarsi
quando non t'imprimi
pur gravando il viaggio
sulla carta di riso stesa
a guida verso il portone
non c'è consistenza
neppure volontà
giusto un passo dietro l'altro.


Lucio Galluzzi
C2013CCL


giovedì 25 aprile 2013

L'ACCORDO

Andiamo in Paradiso
insieme
finalmente
insieme
in ascensore
su in alto
oltre l'ultimo piano
forte
sai c'è sempre qualcosa oltre
l'ultimo
come dei pazzi
dobbiamo trovare il pulsante
premerlo più volte
insieme
scaraventarci
altissimi
finalmente
Andiamo in Paradiso
poi tagliamo la corda

Assumiamoci
insieme
come fosse per caso
un caso
scorgere l'altipiano
basso continuo
una sola voce
correre sulla scala
a chiocciola
accordo 4.2
repentinando
rapidissimi
in un abbraccio
vorticoso
scendiamo in Paradiso
poi arrediamo il sepolcro.


Lucio Galluzzi
C2013CCL

sabato 20 aprile 2013

.

Dal più piccolo punto
quello che non ti accorgi
meno di una virgola
perché manca una parte
essenziale al riconoscimento
da lì sempre dimentico
privato del valore suo
tralasciato un'inezia
ti hanno insegnato bene
non metterlo ad inizio frase
un errore dargli collocazione
somigliante cacca di mosca
ora realizzarlo Principio
è fatica giusta meritata
il peso estremo d'un Gaudì
impalcatore nel deserto
orpellande orrido i significati
carichi intorno al non dovuto
definito adornato
monumentato issato al cielo
fin sulle nuvole alte
il più piccolo punto
quello che non ti accorgi
perderlo così tra i più grandi
è bestemmiare Barcellona intera.

Lucio Galluzzi
C2013CCL

giovedì 18 aprile 2013

VORONET


La Transilvania è come le rovine della tua anima
la prima volta che ci sono stato persi la parola
non per la paura di precipitare dai valichi Carpazi
semplicemente mi precipitavo
null'altro oltre il mio pre/esistente
lì stato nei secoli prima dei secoli per secoli
ancestrale parente sottocutanea quelle cime
Piatra di confini giusto sepolti le nebbie
di colori unici le varianti salivo senza scarpe
eppure sempre basso inarrivabile ossimoro
la Residenza erano file inesauribili di corone
rose intatte una per una tra pollice e indice
dal medio sostenute vocazionali ortodossia
come fanno così grandi vele a navigare vette
non lo so davvero ancora oggi in quest'attesa
di chiamata murata viva Voronet affrescata
le Vergini tutte rosse al sangue messe ai muri.

Lucio Galluzzi
C2013CCL


mercoledì 17 aprile 2013

LA LIMPIEZA

Sai ogni cosa con certezza
illuderti che non sai
non serve all'illuderti
ormai sei condannato
non avendo scelto mai
il bostik che chiude gli occhi
è poca cosa se non cuci bene
non speravo in un declinare
ero sicuro della tua morte
l'ho vista diverse volte
una dietro l'altra in fila
silenziosa ordinata regolamentata
cosa sia la tua attesa
ancora qui è bestemmia
non provo nulla ti fisso per ore
non ho altro da fare se non passare
rassegnata ogni materia
non pensarmi un difettivo
nemmeno assassino
illuderti che non sai
non serve all'illuderti
che lo scoppio in mezzo al viso tuo
squiternato non sia fucilata
partita con preavviso anticipato
dalla tua stessa durata terrena
l'altalena del giardino d'infanzia
spegni la luce non consumare
la delusione della sorpesa nell'uovo
il fascino della veletta vedovale
le stagioni morte
prenderti e riprenderti
il segno della croce
i fiori alla maestra
tu sei come tu mi vuoi
recidere rose
dormire sull'argine
il viatico domiciliare
l'unzione degli inferni
in attesa della corona
i telegrammi degli assenti
l'appello alla bandiera
scoparti e non venire
sputarsi al cielo
arruolarsi in banca
in Stato interessante
per amore platonico
partorire il solito io
mettergli guinzagli
guardarlo invecchiare
portarlo a pisciare
non scongolgersi mai
rivendicare l'adolescenza
vestirsi di verde per Peter Pan
far girotondo cogli orrori
collezionare pazienze
farti di tutto per non andare alla guerra
cullare il panico
guardarti le carni
sentirti scuoiato
indossar borsette
farti le seghe per amarti
a lunga durata negando l'impotenza
illuderti che non sai
non serve all'illuderti
aspettare il buio
scendere lentamente le scale
dopo un giorno prigioniero
guadagnare l'aiuola comunale
cagartela tutta lammerda che sei
senzapulirti
senzapulire


Lucio Galluzzi
C2013CCL






martedì 16 aprile 2013

L'ACUSTICA

Umbratile
zona mobile tattile
stesi su erbe moquette
verde operatorio polipropilene
fnalmente al parco di casa
comode chiome melamminiche
riparano l'acceco 3C 273
i profumi a disposizione
per impronta d'iride rilasciati
Incateteria
avviati ai nasi personali
è uno spasso ora il Mondo
che posso io vicino
per monade emanata
dalla mia quinta trachea gassosa
raccontarti per nuove bocche
indipendenti aperte ai lombi
in contemporanei idiomi altri
la sequenza alfanumerica
che attiva pioggia avatar
per il prossimo tuo virtuale spleen
a colori


Lucio Galluzzi
C2013CCL







domenica 14 aprile 2013

LD50

[Colonna sonora da usare obbligatoriamente durante la lettura
la lettura deve durare quanto il brano ]





Il poeta odia i punti fa i versi al vicryl
bacia a morsi lesioni irraggia la tua k
Taipan dell'Interno t'assume al suo cielo
una Pasqua ogni quarantacinque minuti
ti dedica fedele attimi di regno senofillico
senza flauto o musici anellati alla coda
fa il rumore che comunica il nome suo
precisamente identificabile segni particolari
sotto i piedi della Vergine sostiene l'avvocatura
si presenta esatto distruttore di virgole
Mir-e Butha sparso grammo in migliaia
omeopatico browniano del Vishnu
perenne frattura scomposta cavigliare
non danza striscia oltre suo fratello Il Fuoco
solo allora s'acquieta in attesa d'acqua
nel Silenzio fino al prossimo Tucidide
certo d'una prefazione critica eparinica

Lucio Galluzzi
C2013CCL


sabato 13 aprile 2013

CEREUS

Quando riesco neppure a chiederti scusa
perché da anni non guardo più la gente in viso
esattamente come lascio specchi vuoti sempre
e il mio riflesso nelle vetrine offende la Regola
Quando rasento la morte nello sforzo d'usar parola
e stono immancabilmente come campana fessa
ostinando la significazione della presenza dove non so
Quando mi si strappano le labbra alla più lieve tensione
mimando il sorriso che ho esiliato eppure devo
che è giusto dicono esser accoglienti all'incontro
amabili nello scontro desiderabili pre commiato
mi giro dall'altra parte saluto veloce volto le spalle
proteggo l'innocente dal mio sangue che rivola ruscella
giusto sia solo per me il sapore dell'ossido scomposto
Quando anche solo uno squillo m'inquieta forte
richiama identico come quel tenente che m'urlava lo schifo
quello che facevo solo perché esistevo
e mi divertivano le sue carotidi gonfie per la rabbia
Così uguale minuto dopo attimo mi godo l'esonero
chiedendo per favore per grazia per miracolo
di non essere visto notato fissato minimamente benvoluto
pulviscono cosmico non ionizzato nego aggregazione
Saguaro in perenne fioritura alla luce del Messico
la notte richiusi petali "a rimirar le stelle"
scrivendo di spine dallo zafu
io non romano
lettere a San Paolo.

Lucio Galluzzi
C2013CCL


giovedì 11 aprile 2013

ANECOICO

Non la vede persona
io neppure questa sera
dietro le nuvole scure
la Luna è bellissima
d'ancora giorno pare
il Sole di delirio divino
un acufene magnanimo
infinitamente insororizzato.


Lucio Galluzzi

C2013CCL


mercoledì 10 aprile 2013

LA CAVA

Spogliato e vacillante
ora presente davanti
a olofonici omicidi
prima linea dietro grate
all'appello nel cortile
emorragico il mio petto
ascoltarlo dalle spie
più compresso destinàle
abbondante quanto mai
è il costato spalacanto
netto aperto già da prima
molto prima che scendessi
giù alla tavola del palco
il piede sopra un chiodo
tetanico alla cava
superiore e cardinale
Emiazygos propulsa
just only per Empfang
ti eight und nine
splen lien Lux ist vitra
Baudelaire im anastomos 
Opos somniferum Kristòs 
E sì che Atene ora danza 
feroce vestita lustra
come un san Firmino
affogata mano all'Egeo
coturnata di scintille
personale il mio cuoio
buco ancora più stretto
alla vita stringo mi macello
delirio composto educato
la forma il rispetto
un'altra boccata piena
presa lassù dov'era firmamento
d'azzurro l'altra casa mia
dove stava gioia l'aliena
in viaggio per astronavi
intorno orbita
anima mia
farmacia comunale
passero caduto
senso della vita
rimetterlo nel nido
mi sgozzo e canto
e m'ascolto solitario
al posto suo
Emiazygos propulsa
just only per Empfang
ti eight und nine
splen lien Lux ist vitra
Baudelaire im anastomos 
Opos somniferum Kristòs 
Immobile vado lontano
lontano vado immobile
vado lontano immobile
che non è nebbia
ma cenere di Callas.

Lucio Galluzzi
C2013CCL





domenica 7 aprile 2013

GUARDIAGRELE

Britannica
la stagione in attesa da zone delimitate
ritartata falsa come il preservativo malcalzato
è un diverbio mnestico senza stile
argomentazione ammessa esposizione minuta
una brutta copia imperatrice madre delle Russie tutte
dilatata tra bocche mai cucite
oh sapesse il caldo che fa quest'anno
non se ne era mai visto tale
dato che riconosciuto universale
la pelle trasuda occhi
eccome li espelle
pensi lei più mi scopro peggio va
un mal comune sostanza gaudio
ho imparato bene a parlare con la mia carne
quando mi hanno mangiato il cuore
da allora non presento giustificazione
smetterò completamente con certezza
in fequenza Deleuze perenne
nei secoli dei secoli
così è in verità
si rende hostia ai troppi Verbi
sono stretto nel rigore liturgico.


Lucio Galluzzi
C2013CCL

venerdì 5 aprile 2013

NASSODIA

Lo sai oggi guardavo una coppia di anziani
passare dal mio intervallo al di là della fretta
li guidava un cappotto scozzese rosso con cagnolino
si fermava per annusare i segni e loro pure
pareva un bruco dimentico dell'epilazione
piccoli spruzzi contro tutto in basso
un giocattolo di frenesia caricato
scavare l'asfalto con le zampe di dietro
scalciare come il toro nella furia di sabbia
a coprire vergogne lasciate alla vista aperta
non c'era terra non poteva
ridevo sicuro del suo ridere con me insieme animale
mi domandavo della programmazione esibita
come potesse sapere il da farsi
così preciso macchinetta automatica
da secoli l'identico codice auto installato
la madre magari non l'ha mai vista
il nonno trisavolo il suo Dio nessuna scuola
niente lezioni mai un ripasso
eppure faceva quel che doveva preciso
pensai che stavo pensando
come non faccio quando guido piscio mangio scopo
porto a passeggio il mio cadavere
lo rendo felice con una cena sociale
ogni tanto raramente sempre di meno
quasi non più mostro il catafalco
penso che sto pensando ancora adesso
è una altissima magia l'essere assenti
guardarmi estraneo i peli del cazzo
finalmente certo che seppure filati ad arte
dal mio gomitolo a patta aperta
voglio perdere anche Arianna.

Lucio Galluzzi
C2013CCL


mercoledì 3 aprile 2013

ESPERANTA

In questi specchi al tatto confezionati
la luce diretta non racconta eppure s'accendono
i display giapponesi all'improvviso
rimandano i tuoi stessi a colori bravia mobile
e ti vedi in tanti ripetuti inutili rivoli di bava
quanto siete belli quei noi lì rappresentati
etanolo e stronzi galleggiano sospesi
l'etere s'alza come dopo lunga genuflessione
la verità si diffonde dai menischi
accoltellati dal troppo t'adoriam ostia divina
fa rumore improvviso la verità
perché non c'è logos nè clamore
come la nebbia fitta suona i silenzi.

Lucio Galluzzi

C2013CCL

lunedì 1 aprile 2013

GLORIA DI ELSA

Le frasi i discorsi
sono cartucce dum-dum
i miei pensieri il tiratore scelto
esisto ancora vivo
per volontà di chi mi odia
e mi ha donato un miocardio
talmente bonsai da stare comodo
in quella scatola di cerini finiti
conficcatata gioiosa al plesso solare
sepolta come si deve nella terra
mi resta radiosa la danza
quello vorrei fare
lurido di salvezza divina
appeso alla corda canonica d'un plenum
furioso a distesa di Gloria
perdere il senno voglio
lavarmi di follia
da troppo tenuta lontana
divorare a strappi canini la mente
una furia erinnica
questo desidero forte
il rigurgito come vacca avvelenata
dell'amore amore esclusivo
osceno benedetto nel dolore.


Lucio Galluzzi
C20123CCL