Hai mai alzato gli occhi
solo leggermente sopra il coperchio
battendo sul tempo l'inizio del sibilo
alla valvola della tua oppressione?
Un non meglio identificato legume
lesso sciapito stracotto spaccato
senza nerbo e neppure principio di germe
sterile poveretto che continui a sobbollire
tanto che neanche normale cottura s'addice
il cibo dell'anima a un palmo dall'ombelico
l'unica tua cara preziosa amica la mano
la memoria chiazze gialle tenute lì
in ricordo di schizzi troppo passati
irripetibili ormai
ormai irripetibili
invecchiano su stoffe dozzinali
color miseria e poco più nulla
ancora per niente
per niente ancora
Sapessi la pena d'ogni mattina
la badante di Marx aggirarsi
come ladra costretta imposte chiuse
maledire il marito ad ogni spolverata
mentre quello dormiva sonoro
sicuramente dopo aver ancora generato
Rosso.
Lucio Galluzzi
C2015CCL