Sia maledetta abitudine
d'abitudine abituata
stesso senso di ruota
anche in retro
comoda poltrona vintage
anche sfondata
accogliente mamma
di braccioli cinti
all'ernia miocardica
contiene
ci si abbandona sicuri
sprofondati in sonno
la mattina successiva è abitudine
ancora
calma ristrutturata facciata
levigata visagista
presentabile quotidiana.
Dal silenzio di un tavolo
cade improvviso un bicchiere
spande frantumi
spara d'acqua il perimetro
un respiro più forte degli altri
che respirano
ancora
la spezzata abitudine
dopo
maledetti noi
abituati
che la ruota scoppia
se ne va senza la scorta.
[Per Enrico, † 26.10.2011]
Lucio Galluzzi
©2011CCL