
se l'ottone e il piombo
ti sfilano dalla volta
di quella volta al Pantheon
dopo una passeggiata d'acqua e pennarelli
senza tappo dimenticati nella pozza
facevano calligrafia
come meduse
spire a terra
lenti i colori
sinfonizzavano Roy
o eravamo noi
se puoi
dimmi
la punta dell'anfibio
dove scalcia forte
se prende netto quella rabbia
piuttosto
il disperato respiro
rotto nei viali
di polvere Torino
se vai ancora e ancora
seduto sulle ruote
contando i quadri del perfido
completo in cornice tarmica
ho carta di riso
quella vera
e mi vinilico
che s'accende come noi
l'amore
strato dopo strato
ricopro di Tokio
l'oggi
e non ho più un pelo
ma
c'è spazio in questo diedro
di Terra
un piccolo luogo
spigolo
dove
andare
noi?
Lucio Galluzzi
©2011CCL