
Non sai parlare
non sai
quella voce che ti esce
eco senza una forma
come pipistrello
lanci il sonar
ferisci le orecchie
non resta armonia
non resta
Io ho imparato
malgrado Vivaldi
i bonbons al rosolio
zuccheri alla viola passa
ho imparato
uso i denti
m'impalo la lingua
così
la trapasso
da parte a parte
e dico come fossi notte
le labbra schiantante
giù nel pancreas
i sensi della fine
imminente
mi negano piacevolezze
note comuni
suadenza.
Non sono quello che voglio
né il tuo voluto
non lo sono
appartengo alla Luna
appartengo alla Luna
principe di quegli arcangeli
mancati
da sempre
sono differenza
io
non ho mai visto una voce
io voglio il rumore
voglio il rumore che assorda
voglio il rumore
che frantuma
la plastica secca
del mio carassio.
D'oro.
Lucio Galluzzi
©2011CCL