sabato 23 luglio 2011

ASYLUM




[da leggere con voce sospirata]


Si posava sul palmo

quella che aveva dovuto essere una piuma

scesa chissà da dove

e quanti colori si portava

di ricordo in visioni dall'alto

quando non precipitata era volo

anche ad occhi chiusi

serrati

la riconoscevo

testimone dall'anteriore nostro

ora viscerale senza peso

perché se ne sono andati

ogni tanto s'aprono

concedono comunione

non sono contento mai.


Non aveva senso

una goccia sul braciere ardente

eppure danzava senza svaporare

sferica perfetta

ad avvicinarsi ti rendeva orizzonti

pieni

alla pupilla

sottosopra

bastava mettersi gambe all'aria

coi piedi nel cielo

per vedere ancora

e ancora vedere

frammentata in rugiada

t'aspettava l'aurora dopo

ma io

non sono contento mai.


Eppure non hanno viaggiato invano

gli opposti

notte e luce in alternanza

per generazioni

vita e pausa

inizio e fine temporanei

era nevicato senza misura

non un solo tenero ramo

si spezzò

è vero

non sono contento mai.


Lucio Galluzzi

©2011CCL