
Niente
non c'è da dire
da dire c'è niente
c'è da dire
Niente
ché la parola è offesa
staffile velenoso
ago infetto
spora tetanica
inoculazione colpevole
Niente
non c'è da dire
semmai
Guardi signore,
solo un breve e fugace sguardo
che permetta neppure
la fissazione retinica
della sua forma terrestre
Disinteressato
ormai
i corpi sono vescica mobile
trasporto a lento rilascio
di pus
null'altro che attiri in voi
attira in voi null'altro
in voi.
De profundis clamavi ad te, Domine
talmente in fondo
all'inarrestabile tunnel
che tanto alla fine non c'è più Luce
altroché il basso consumo
ottomila ore garantite
warm color per rendere natura alla tua cella
aggancia un'altra
ecco il tuo cammino
tabulato
la via e il Verbo
T9
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allega foto
oggetto
java™
biglietto da visita
nient'altro
altro niente
proprio nulla
oltre
… E palpitavo solitario
sulla tua torre
eburnea
inebriato di rosa mistica
abbandonato
in stanze d'oro
al mattino senza una stella
non c'è rifugio né alleanza
mai
e poi
mai
il buon consiglio è finito male
assassinato
marchiato
sfregiato
non mi misericordio mai
e mai
e ancora mai mi piaccio
né onore
senza lode
feretro reso dall'infedele
Bello il volare giù
dal pinnacolo
lasciarsi andare
chiudere gli occhi
e sfracassare.
Non c'é bisogno più
della tua spinta
d'amore.
Lucio Galluzzi
© CCL 2011