
Non c'era
non concedeva
negazione ogiemme
appariva
corpestraneo
blefarite sabbiosa
eppure non s'accorgeva
delle volte
anche il solo ascoltare
mi rendeva consapevole
dello zero comune
Ma Newton ci condanna
a restare
qui
pesando l'aria
come balene immense
scaraventate
in verticale perfetta
sulle nostre teste.
Non mangio mele
non leggo di buccia stampata
e altri frutti richiamo da caccia
per Scienza babbea
Non perdo tempo
non posso più
ora che ne ho più quasi niente
non mi turba
accarezzo il ruvido cartavetro
di grana ferale
e porto via dai palmi
tutto il possibile superficiale
m'accarezzo io ora
di sangue
mio
mai
più
tuo
ché non si deve
mai
più
si deve
non è dovuto
il dovere
vitale
soccombere
mors
tua
vita
mea
non più.
E fu strabilio
di stroboscopiche
e lampi magnesio
d'improvviso
fuori dalla gabbia
in alto
lì appeso
crocifissa farfalla
grumi scarnificazioni
amore
coaguli a terra
libera sangue
santo
il sangue santo
santo è il sangue
madreperlacea cicatrice
dopo
molto più dopo
tra gli orrori
di libertà
comuni
mortali.
Lucio Galluzzi
©CCL 2011