mercoledì 31 ottobre 2012

D'ACQUA

Tracima per le strade tutte
come patina d'alluvioni e muffe
angolo dopo angolo
ingresso o spiazzo che sia
in quel nero tinta innaturale
sempre lo stesso medesimo
un mese dopo l'altro
dall'anno scorso e ancora prima
nella borsa della spesa
sempre la stessa medesima
festivi compresi
vuota d'ogni cosa
trascinata accanto all'orlo
quello ben fatto
del pantalone smesso dal figlio
il grande
che a lei va bene
comunque vada
Strafotte ogni argine
di grida e amaro nodo
invade l'apparente quiete
deforma i sensi già pesi
in quel nero tinta innaturale
il dolore.

Lucio Galluzzi
C2012CCL

mercoledì 24 ottobre 2012

MOTI

Ed esco fuori dal mio canonico stato
uso l'amore per cambiare i tempi
che quando mi svegli al mattino di sempre
questa Nazione la vedo morire
rovinata e svenata dai nervi tagliati
i soliti gesti le stesse parole
come cattedrali
su oceani di sabbia
son per sprofondare
l'eco si sente precisa occupante
identica voce dai fili spinati
coi nostri sonni ritorna l'orrore
identico uguale conforme
equivalente
e voglio finire in ferma attenzione
per la foglia passata dal fuoco mortale
per quella farfalla spillata su Havel
per il gatto appeso dal collo all'altare
io voglio abbracciare profondo e grave
il mio tribunale
che solo d'affetto ci si potrà salvare.

Lucio Galluzzi
C2012CCL


lunedì 22 ottobre 2012

UNA CANZONE

Il giorno s'è negato
ai fuochi accesi sotto
coperta inospitale
bombardano a colori
fosse possibile
paludi

traccianti nubi in onde
rigurgitano i cieli
viola e d'amaranto
non nebbia la coltre
pure ad occhi chiusi
si vedono

qui sopra a fianco
dentro e  fuori
mulinellano sentieri
s'aprono costati
pulsanti ancora vite
estreme

odio
di piaghe
su schegge
i vetri
fondono
in luce
bianco il calore
di stelle
recise
in mezzo ad erbe
per me la prima volta
fermo
distante
scisso
l'orizzonte
le tonalità
mai viste prima
spettrano

Il giorno s'è negato
a carni accese sotto
scollata ormai Santiago
tempestano a pigmenti
fosse possibile
impasse.

Respiro

Lucio Galluzzi
C2012CCL








sabato 20 ottobre 2012

ASTENERSI PERDITEMPO

[Istruzioni per l'uso: prendere fiato, cominciare a leggere senza inspirazione/pausa ulteriore, proseguire fino all'esaurimento della boccata d'aria, inspirare velocemente/pausa, riprendere, così arrivare alla fine]
-
La delizia
infinita
dell'essere scantinato
gittato del cemento armato
ancorato all'anima calcestruzza
sepolto
senza croce
anonimo
al sotto dei piedi metropolitani
finalmente sordo
muto
nella certezza stantica
che manco
alla fine pure al me stesso
benedetto al non intervento
mai più
partecipe
a questo sociale
che mi vomito da anni
sul bavaglino
benvenuto pure al ginecologo
rabdomante tra le mie cosce
divaricate
che glielo offro il credo
se lo fotta
pure.

Lucio Galluzzi
C2012CCL

mercoledì 17 ottobre 2012

PRORASO


Mi appaio spesso
quasi giornalmente
puntuale
su roseti
glielo chiedo sempre
alle spine
non limitatevi ai piedi
vogl'essere Madonna
inchinata
a Bernadette
mi frega sempre la barba
quando dimentico
di farla.

Lucio Galluzzi
C2012CCL


Si faceva l'amore
così come l'amore
che ti ama
solo te
col coltello svizzero
mi apriva
lentamente
spaccatura dopo l'altra
durava
per molto
l'ultima piaga non la cuciva
diceva
sorridendo
domani 
proveremo altre posizioni.
KAMASUTURA


Lucio Galluzzi
C2012CCL

MAREA

Senza ragione emetica alcuna
apparente
se ne uscivano i santi
dalla mia gola a truppe
li chiamavo uno ad uno
per nome e cognome
posizione o compito
ordinati s'inchiodavano ai muri
osservavo l'intonacata migrazione
come facevo da piccolo
con le suore a scuola
al vespro giornaliero
nascosto eppure in vista
in fila per due lente
pareva non compissero piedi
ero sicuro levitassero
allora
o usavano pattini
a rotelle di certo
era così sicuramente
i santi non camminano
e i bambini ci credono
ora che li ho lì tutti davanti
sfogo l'età del Senso
snocciolo i desideri miei
li chiamo uno ad uno
per nome e cognome
ma è solo nostalgia degli altri
ci sarà quel giorno
in cui sarò galleggiante
sull'Oceano
una minuscola goccia di rugiada
sul petalo d'una lenticchia brasiliana.

Lucio Galluzzi
C2012CCL

lunedì 15 ottobre 2012

ARDORE

Piuttosto all'Inferno
che stare qui
a regger moccoli
per angeli senza sesso
se lo nascondono bene
tra piume rubate d'assassinio
d'uccelli morti causa loro
custodi alla portineria
postini che ti prendono
su tavoli di cucine troppo americane
t'accarezzano d'unghie
bisturi del cinque
sempre le stesse
non disinfettano mai niente
li hanno sì i denti
su più file aguzzi
rettilario anfibio di quel divino
tra un Nilo di fogna il limo
e carestia d'Occidente
canto il verbo del fuoco
lecco la lingua di vampa.

Lucio Galluzzi
C2012CCL

lunedì 8 ottobre 2012

LA CAUSA

Abitiamo questo schifo di posto
all'insegna completa d'orchi
un'orribile distesa sconfinata
di paure e terrori
è il nostro mondo da sempre
identico ai noi stessi
che non abbiamo ritegno
pudicizia viso pulito da mostrare
mostri
noi tutti marea senza senso
o un magnete a giustificazione
inerzie abbandonate marce
lontani da onde anni luce
azzanniamo e soddisfiamo
le cantine piene di sangue d'annata
alla luce del vicino battiamo il petto
salutando con inchino e rispetto
ogni superiore dente arrotato
piegati per accogliere i rostri
mostri
nostri
non c'è più attesa ulteriore
d'appagare
io
senza minima valuta
torno alla Sorgente.

Lucio Galluzzi
C2012CCL

domenica 7 ottobre 2012

SEN NO


Alla tavola smeraldina seduto
come sempre ho fatto negandola
ho mangiato rimorso
boccone dopo boccone
assaporando il gusto sottile
della disfatta preziosa
la debolezza in trionfo
è la Via
in abbandono pensato
colma traboccando
la Chawan.

Lucio Galluzzi
C2012CCL

venerdì 5 ottobre 2012

LUXFEROFERSTULILATUMFERRE

Oggi si potrebbe nullaostare
anche per solo qualche attimo
d'urlare a perdifiato contro
pure con gesti di mano e braccio
il vostro dio spietato scenderlo
come mai fu fatto
mai
senza croce e passione
figurarsi delizia
condurlo palpebre incollate aperte
d'obbligo
in mezzo al Mal creato
negarlo d'ogni potere
portargli le madri tutte
aperte al ventre
eviscerate
dai chierichetti di guerre sante
tutte quante
mettergliele davanti
Madonne vere
a servirgli senza un sorriso
bile colma nei calici ferrosi
prenderlo legato ai polsi
condotto senz'appello a quelle anime
piccole di poche piume ancora
i Bambinelli negata mangiatoia
al buio
presi dai suoi Signori
tra porpore e ori tanti
le carni d'Angeli allo spiedo
divorate Santa Maria
battipetto liberatutti
stenderlo senza pietà
nei sepolcri d'Aleppo
in contenzione tra i suoi figli
e scorsoi senza saponi
di Satana turbantato al nero
Oggi davvero si potrebbe nullaostare
la disumana Comunione
mandarla a cagare.

Lucio Galluzzi
C2012CCL


mercoledì 3 ottobre 2012

ALLELUJA

Sai ti voglio talmente bene
talmente tantissimo
molto di più di quanto immagini
che nel bel mezzo del tuo sonno
da tempo e tempo che è
ti spaccherei la faccia
non solo a pugni
non basta
profondamente desidero
l'atto
umanissimo atto
infilerei mani e avambracci
in metalli fatti apposta
per meno fatica
ridurti quel viso merda pallida
in poltiglia
almeno c'è colore
quel rosso che hai lasciato
solo
solamente
nella porpora corneale
del dormiveglia perenne
e giù a più non posso
sfoderarti il ventre
farti sputare i denti
anche finti
smembrarti mascella
martellarti rotule
giocarti le cartilagini
strappare a mazzi
i capelli
e so che non ti sveglieresti
n
e
m
m
a
n
c
o
di stupro non modesto
proprio no
che tu sia pira
maledetto pure Pitagora
l'igneo e ogni altra atomica
darti fuoco alle coperte
stando a guardare
curioso io
il mio
io
in attesa del tuo saltare in aria.

In finale cremisi
Alleluja!

Lucio Galluzzi
C2012CCL






martedì 2 ottobre 2012

ASSUNTA

S'intuisce dal suono continuo
nel sottofondo di questa gravità
l'Acropoli che siamo
non per errore calati
in questa preistoria attuale
altissime le colonne sui capi
ci fermano ci abbassano
coturni piombi per calzari
mai a misura limitano i salti
eppure si scala la verticale
gradino dopo costone e dirupo
che vuoi che siano ottomila metri
se Giganti alla fine della valle
mostrano denti in preghiera
a nuvole reclinanti in chioma
ed è un Paradiso di Terese
collisioni danzanti tra un valzer triste
e i larghi del vento calmo
sulle cime dove sventolano campane.

Lucio Galluzzi
C2012CCL




lunedì 1 ottobre 2012

LA RIVOLUZIONE

E' proprio nel guardare il Sole
sorridendo interno abbagliato
seguirlo dal primo calmo lampo
fuori all'orizzonte viola del mare
quando ancora nessuno si riversa
a interrompere la mistica fragranza
vederlo maestoso salire immobile
eppure alzarsi fino al compimento
giocare d'acque e pennelli veloci
nella sfera che mi appartiene
arrivare quasi ai miei piedi
e mi ritraggo potrei sporcare.
E' proprio nel non voler rientrare
in attesa dei rossi aranci sanguigni
incendio benedetto d'animo comune
che il cuore punta certo
al rame fuso di dio fino alle sabbie
uguali all'origine del luminoso per tinta
e vorrei esserne elemento
nient'altro che quello
un periodico in tabella d'amore.
E' proprio quando è andato
per altre tele in aurora pronte
attendo il rabbuiarsi mai stanco
il manifesto della sorella riflesso vivo
di quell'argento mercuriale magnesio
m'appare quanto era già negli occhi
io mi vorrei lichene d'Artico.

Lucio Galluzzi
C2012CCL