domenica 17 agosto 2014

ECUMENICA

 


"Io ho ammazzato tutti i miei amanti
perché volevano vedermi piangere
 ed io ero soltanto felice."
Alda Merini







I poeti la notte non se la dormono mai
sono Vangeli
se lo fanno è solo una finta
un commiserevole stratagemma
per non pesare troppo alla libra altrui
perché al buio è come nebbia fitta
quella che vuole il coltello
ma i versi prendono forma
senza offendere
perché il poeta è perdente
si nasconde sparisce non fa rumore
ogni mattina è uguale alla precedente
attende il terrore della luce
certo che domani sarà la stessa alba
esatta precisa all'altroieri 
si mette alla ringhiera e ascolta
ruba gli odori alla miseria
tutti
non teme processi per furto
tanto nessuno lo vede
capitasse urlerebbero vani
allo scarafaggio 
di Franz sanno nulla.

I poeti non possono stare tra loro
se sono tali 
per accidente unico ci si accorge
s'è medesimi siamesi congiunti
eppur separati stranieri
se lo vietano l'avvicinarsi troppo
ché non lo conoscono più da secoli
e maledetti come sono non han trucchi
maldestri rossetti ai limiti
matite per occhi d'appunti improvvisi
spuntate contro muri già pieni
ti ho riconosciuta Sensei in me
quell'anno che solo tu conosci
eri già andata via eppure
uno dopo l'altro me li hai mostrati
tutti i tuoi amanti assassinati
ognuno di carni ai denti crude
loro feretri quelle pulsanti
nessuna lacrima in più ancora
neppure di sfuggita
erano gli stessi miei
e siamo soltanto felici ancora.

Ed è affatto il nostro timore della luce
non ci sorprende
che ci fa cenere lo scriviamo e basta
per vostra umana certezza
d'esser voi i vivi.


Lucio Galluzzi
C2014CCL