giovedì 4 luglio 2013

UN ESERCIZIO

Non avanzai piede avanti
non comprai fiori
immagina se ti omaggiai
come d'accordo mi sfigurai
ossia mi distesi felice assai
in superficie scivolando facile
manco m'annegai
è che non si conviene
darla vinta al Greco di turno
il Ludovico padre quello sì
m'interessai
contrassegno di qualità
balzo in avanti
e la matita fece uno strano tic
nervosa pure lei pensai
un ornato a tutto tondo
mi preparai
impossibile una F rotta
è dal Liceo che ne ho una
la stessa
mai la spuntai
come posso pensare al guasto?
In rito il curvalinee posai
lucido e la Gillette vicina
si cancella dopo aver passato
senza cura
in velocità
a polsi precisi
non ammesso il tremolìo
poi guardando tutto esatto
una linea da tracciare la si spezza
contigua
i tratti vicini annullano i punti
lo stacco
E come ti va ora
la vita tua sotto Alloro
mi profumai
per sfuggire all'abbraccio
ti cucinai
è un oggetto testimonio
di frattura metafisica
debitamente considerato
quando dio si fa cosa
Ninfa d'uno stagno
strumento di Siringa
Pitone dritto agli occhi
è l'eroe che fa rumore
enunciazione
dote iniziale
rammento di propria origine
lascia stare gli dèi
io esistevo che non c'erano dèi
il mondo non ha stagioni
quel tempo è finito
mio caro
ti è mai accaduto di vedere
guardare una pianta
un sasso
un gesto
provare la stessa passione
dunque sai come vivo
wirklich wirkend
àtman atmàn
gli olimpici
sono stati
gli ultimi dèi
a venire al mondo
mi delirai
compiaciuto
come quella volta
sulla panchina a Delfi
cadendo
che mi fracassai.


Lucio Galluzzi
C2013CCL