venerdì 23 ottobre 2015

DOJO




E' che il mio Maestro
volentieri mi donava sassi
da custodire con gli occhi.

Lucio Galluzzi
C2015CCL


IL DONO DELLA PAROLA




Parlano alla luce blu
ogni tanto lampeggiano
ed io sempre di più
m'innamoro perduto
della loro morte.


Lucio Galluzzi
C2015CCL

lunedì 12 ottobre 2015

SCONGIURO

Odoran di funerale e cotenne  
bollite in olio di semi vari
questi soldatini pettinfuori
di pollo gonfio d'antibiotico
anabolizzati chiusi stretti
mai una giacca onorabile tale
con il cordino di sugna
nei colletti adesi al gozzo e nuca
i poveri diavoli d'oggi
sgherri in battaglione
rumoreggiano stonati.

Come quando vai a visita
dallo specialista luminare
l'aria negata da sempre
fa della sala d'attesa
tanfo di fico secco e formalina
e non vedi l'attimo che sia finita
pagarlo per andare scappando
e non tornare più
lo stesso contengono
i poveri diavoli d'oggi
nell'anima pesa
vomitano acetoni.

Non c'è supplica o implorazione
all'Altissimo conveniente
che li prenda ora
giacché lo stesso Dio
si novena in fronte a Sé Medesimo
postulando l'Avvocata Sua
a lasciarli qui in Terra
con noi tutti che meritiamo
odor di funerali e cotenne
bollite in olio di semi vari.

.


Lucio Galluzzi
C2015CCL




sabato 10 ottobre 2015

PREFATTORI NON NE VOGLIO PIU'

La bellezza assoluta che si dedica il poeta è scrivere sapendo che nessuno lo leggerà.
Perché il poeta usa la notte per piangere le parole, le travaglia una ad una, si lacera quando escono.
Ed è così, come tutti i maledetti ultimi, che ha imparato a stare, sopravvivendo a se stesso, anche.
Nascosto, invisibile, giacché da sempre nessuno osa posare gli occhi su quell'entronauta.
Il poeta è un repellente egoista, si augura la fine senza sosta e quando arriva crepa da solo.
Eppure bastava una carezza per farlo smettere di scrivere.
Oh! Com'era grande il poeta!
Il più grande degli anni 2000.
Luzio Galluzzi
C2015CCL