giovedì 27 marzo 2014

DI LIEVE CONTATTO

Non so ancora le tue ere
nell'orbita della memoria
che ritorna e prosegue oltre
i roghi conosciuti bene
s'infiammano già lontani
è una sorpresa
le mie ceneri
accese
rimandano tutti i miei sè
veloci piogge a terra
e il torrido li riporta in alto
ali e lingue bifide
s'abbracciano più sopra
ancora di più
al centro dell'azzurro pallido

Così mi abbatterei
privo dei me
per ogni istante
al tempo che tu vuoi
mi calerei nel nulla
ancora
appena giusto
ti ritrovassi nell'affatto ora
ancora
un inedito amore
in questo medio cielo
vieni insieme puntami
al Settimo sebbene noi

Assoluto vuoto
questo Infinito
niente orizzonti
si formano
nuvole candide
procedono si perdono
ritornano
negli anni delle mie iridi
in marzo
mari di Amaranti
inabissano i miei sè
ondeggiano
nelle tue ere
sopra i miei tendini
oltre

Lucio Galluzzi
C2014CCL

domenica 16 marzo 2014

UNA DELLE MIE PIU' BELLE ODI D'AMORE

Sei idiota.

Lucio Galluzzi
C2014CCL

EDICOLA

Le distanze che ascolto
adesso
che non deve più accadere nulla
del tutto che è già stato
il tatto preciso di esserne offerta
senza alcuna messa
condizione turpe
accendo il Rotel valvolare
spargo i volumi
espando il mio solo
ed è un peccato permanente
so con esattezza il disegno
per me tracciato
estrudersi al nono mese
vagiti d'osanna alla morte
io non so davvero
non lo so
se sono uscito mai alla vita
può darsi che il mio incidente
a ben pensare
non sia mai stato
partorirai con dolore
di sudore il tuo lavoro
e sangue
umano errore calato in devastazione
ogni atto t'addolorerai due volte
condannato a visione tersa
esatta centrata alla foggia
sai perfettamente ogni minuta
la negazione non è permessa
niente Maya
tutto così limpido
cadono rètine e speranze.

Migliaia di volte e volte
strafatto d'illusioni
ora basta
professavo davvero l'abiura
finire il duello dell'esistere
scendere le palpebre
diamorfinarmi
non sentire più
sistemarmi
stendermi nella tana
attenndere di passare
divorziare dal fato corrotto
che mi ha devastato
adesso immagina
chiedimi cosa provo
resterò silenzio
T'adoro per giorni
non distolgo gli occhi
Ti chiedo di abrogare la storia
Tasformami
Ridisegnami
non sono maligno
ma armato perché penso
rispondo al Kalashnikov della vita
che mi massacra il viso
e non è giusto.

Impossibile capire
Babele i suoi confini
Le destituzioni
L'elevazione
L'imbrogliare
L'amare
Lasciarsi
Sparirsi
Attecchire realmente
Apri le nuvole
Posami sui nettari della presenza
Insegnami il belletto
la frode
la luce dell'andare
le sue porte
portami dentro ere mai viste
fammi raccogliere mele
indicami una sedia
toglimi dallo specchio
non farmi riconoscere
fecondami di pianti
fammi partorire l'improbabile
voglio svezzarlo
strafarmi nei traguardi superati
uscire dal bambino
essere infanzia e non possederla
fissare la bestia
capirla
metterle fine
dimostrami la dolcezza
di tutto questo
venire al mondo
e cominciare a tagliarsi
non è ancora tutto.

Con le rotelle non a posto
dentro al bambino
che non mi hanno mai permesso d'essere
neppure una volta
pedalare
in un cuore rubato ad Achille.

Lucio Galluzzi
C2014CCL