domenica 27 ottobre 2013

KUBELKA: DEL MANGIARE IL CINEMA


 

Quando uno dei miei Sensei cominciò ad insegnarmi gli istanti infiniti, fu difficile non solo apprezzare il lessico dell'ossimoro paradosso, eppure lui era il mio Terzo, dovevo esserne abituato.
Decostruire il Tempo, affrontare in ZaZen presente l'incedere prima della lancetta dei secondi, poi passare ai minuti per arrivare a vedere, in una giornata intera, la sfera delle ore correre sul quadrante di un piccolo orologio da donna a carica manuale.
Passò poi, dopo qualche mese, ad indossarlo Sua Venerabilità, sedeva davanti a me ed io, senza distrazione d'occhio alcuna, dovevo, nell'immobilità presente, vedere quello scorrere circolare orario, solo la minuta lancetta.
Di volta in volta, il Sensei, si allontanava sempre di più, arrivo' a togliere le lancette dei secondi e minuti, lasciando le ore.
"Guarda il Tempo circolare!".
Fino a coprirlo, l'orologio, con la manica del Kesa, guardavo il Tempo circolare.
Smontarti pezzo dopo pezzo, riporre ordinatamente i componenti davanti al tuo Zafu, osservarli, senza fretta, nudo d'intenti, abbattere meticolosamente l'impalcatura/cattedrale nel deserto della facciata, quella che ti gira intorno a 360°.
Distruggere quei motorini della meccanica acquisita, toccare con mano ferma il moto Browniano, realizzare la negazione dell'Uno matematico e metafisico: sentirsi.
I Sensei sono tutti pazzi, ti offrono la Struttura della Magia come un bicchiere d'acqua fresca in un Ferragosto rovente, dopo che ti sei fatto di pizze fritte e leccato sale per capre, senza una parola in più: bevi!
"Signore!", diceva il giornalista al Santo, "stia attento, il té che mi sta versando trabocca dalla ciotola, cade nel piattino e gocciola a terra..."
Fino a quando la tazza sarà piena, come la tua testa, del tè non capirai nulla.
"E' nel vuoto del vaso che sta il senso dell'uso, è nello specchio vuoto l'Essenza dello specchio sè stesso."
Eppure arrivavo preparato da un buon insegnante di Didattica, che tutto mi aveva dato di Ivan Illich.
Assaporare in frequenza il Paradosso per pulirsi è dolorosamente necessario.
Altrimenti resta dormiente e non preoccuparti oltre, vivi solo il tuo sonno eterno in questa vita cieca, sorda e muta, come te.

 

Peter Kubelka è del 1934, figlio di musicisti e cuoche viennesi, eccellenti cuoche.
Diligente nello studio, preferisce però  le dure discipline delle arti marziali, determinato diventa campione di lancio del disco.
Fino a che incontra il Cinema.
Dice:"per quindici anni ho pensato solo a questo, poi ho deciso di despecializzarmi, perché non mi piace il big bang che stiamo vivendo, in cui ognuno di noi si dedica ad una sola forma di espressione, ho deciso di fare di tutto e di farlo come piace a me, sperando poi che piacesse anche a qualcun altro."
In quindici anni di duro lavoro cinematografico, Kubelka ha prodotto film che proiettati uno dietro l'altro occupano all'incirca venti minuti in totale.
Brian Eno, per lui e solo per lui, ha progettato e realizzato a New York una sala di "visione immersiva": poltrone con capottine che isolano lo spettatore dai vicini, auticolari olofonici, disposizione dei posti ad anfiteatro e soprattutto schermo orientabile a 180°, diagonalizzabile, flessibile, polimorfico.
La sala è aperta 24/24.
Kulbelka non guadagna con suoi film: "per 14 anni non ho avuto un soldo in tasca"; così a metà degli anni '60 si trasferisce negli Stati Uniti ed inizia a partecipare ai più importanti eventi/stages del cinema d'avanguardia: è co-fondatore dell' Anthology Film Archive ed è parte del direttivo della Filmmakers Coop di New York, nonchè docente in una cinquantina di università tra cui Harvard.
E' titolare a Francoforte di una cattedra che ha ribattezzato  «Classe di insegnamento di cinema e cucina come forma artistica».
Durante le proiezioni dei suoi lavori, eventi che chiama ad esempio "Metafora del Mangiare", usa il cibo come mezzo di comunicazione, partendo magari dalla pasta.
Il cibo come "il più antico mezzo di trasmissione" viene usato in interventi pratici di culinaria; "nell' arte della cucina le espressioni sono tridimensionali come in architettura, ed è la bocca in questo caso l' organo più idoneo per la misurazione degli spazi."
Così, la pasta diventa architettura per la bocca e se al dente, si misura meglio.
Nel suo è "Il Cinema Metrico", la pellicola è "unità di misura essenziale per partiture formate di contrappunti visuali e sonori."
Ogni suo fotogramma è impressionato singolarmente .
Cinema mangiabile, film brevissimi, pubblicità per birra, porno estremo eluso alla vista chiara, memorie per l'Umanità, tra una forbice, bisturi e consevazione delle Opere in perenne stoccaggio alla Cineteca di Vienna che ha fondato.

Lucio Galluzzi
C2013CCL


Bibliografia:
click sui links


Arnulf Reiner, 1960

Monument Film, 2012/2013, con intervista a P. Kubelka 

Referencias experimentales, FactFest, 2013

Pause! #1

Pause! #2

Offenbach 

Unsere afrikareise 1966 - Part 1 

Unsere afrikareise - Part 2 

 



 




sabato 26 ottobre 2013

COMPOSTA MARINA!

Caro amico mio che non ci sei non ci sei mai stato non ci sei mai voluto essere in essere ma solo apparire per il te stesso spesso troppo spesso per il sesso stesso qua e là speso senzamore ai margini dell'uragano che tutto prendono e scaraventano come le vacche negli USA piovevano rovinose.
Non sei spendibile gli oggetti hanno fatto la 'loro' Storia altrui gli altrui nessuna Storia sei senza Storia un solito seminato insolido binari dai quali non esci mai frase fatta sorpresa zero sorriso negato scampi sempre scampi purtroppo alle raffiche di mitra coturnato non Achille che il tuo tallone è saldo non lo svendi cammini pesante a calci scosti i morti non li vedi fai rumore schizzi e fotti piangi poppi latte lo dice da troppo tempo che si vuole ammazzare sono anni che lo dice.
Il morto non crede al morto vivo specchio delle mie brame riflesso caduto nell'acque oh come sei bello or c'affoghi di beltade solo dante mai prendente.
Eppur sarebbe Arte l'impalata tua issato per l'ano su a creste Carpazi contro turchi finalmente finito a far paura una benedetta volta davvera utile.
Non è spendibile la presenza.
Non c'è monetizzazione nell'esserci ancora.
Non ha mercato l'ostinazione didattica.
Come dare perle ai porci una volta passi anche la seconda comincia a puzzar di Satana la terza son coglione io.
Occorre urge andarsene presto.
Nascondere tesori da Occidente a Oriente.
Restituire al Buddha lui stesso.
Krisnamurti smise di parlare quando nacque quel tizio.
Nonunasolaparolaperventicinqueanninonunasolaparola.



Non c'è altro da impegnare in questo ultimo atto se non carne personale la fattezza esteriore neppure più corpo è morto il proletario pure cancellato in eterno nessuna piazza via chiesa cortile spiaggia sala distesa di sale Balkan pallida senzorizzonte sensoriale macchiata in lunga fila zafferano rosso sangue monaci in Burma sfilano alla pioggia scalzi sotto macete BANG s'infuocano oh devi pulire lo schermo Iphone con dovizia di particolare meticoloso lasciando zero traccia rispondere alla chiamata tatto d'orecchio risporca pulire di nuovo l'hai toccato cancella sono unti i polpastrelli dovresti tagliarli lavarli disinfettarli toglierli sostituirli limare unghie staccarle UV evitare contatto di coseoggettipersoneamorilabbra tappartiorecchie mettereinsalamoial'uccello preservarti creoline chiuderelefinestre SHHHT cazzo!
L'Arte è il movimento preciso staccato dall'Anim lasciato libero agente incondizionato senza critico presentazione dibattito pre post traduzione così come esce a cadere totale incurante tribunali di forma giudizio sostanza.
L'Arte è Anima di una vita offertorio pubblico nulla nascosto/rappresentato esattamente com'è vita.
"Tu con le mani spacca tutto demolisci distruggi guida forte devi crearti degli spazi per organizzare la tua morte" 
E anche per oggi non se ne fa niente di questa Rivoluzione non se ne fa niente.
Non sono stato mai amato neppur minimamente voluto bene perché il bene l'unico solo me lo sono dovuto sempre dare io.
Non sei stata mai amata neppur minimamente voluta bene perché il bene l'unico solo te lo sei dovuto sempre dare tu.
Non hai mai amato neppur minimamente voluto bene perché il bene l'unico solo te lo sei preso sempre da chi non hai amato che ti ha amato.
E' ora di finirla.
SHHTTT!
Ora è ora di finirla.


 




Quando fui morto che lo ero da tempo di già li sentivo ad organizzare cose strane non è il caso di lasciar traccia ai non traccianti così la Volontà d'andar per Paria smembrato d'arti ai Cardinali che finalmente uccelli mi prendano come mai mi presero il tronco a Scimmie guardiane di qualche rovina sacra anacoreta nepalese o che cosa me ne fotte la dipartita non è mai geniale semplicemente banale distacco elettrico stupida abitudine umana come disperso sono stato per questa vita che mi si perda perso.
Occorre solo lasciar Traccia Forte d'Opera l'AnimⒶ Testimone che ancor nell'aria tua le senti tutte le Grida di Cesare.
E dell'ultimo Lupo sacrificato marsicano.




- tempo di stesura: una notte intera
  tempo di gestazione: una vita intera
  didattica: Alda Merini -

Lucio Galluzzi
C2013CCL