giovedì 31 maggio 2012

OGGETTI SMARRITI






Ho imparato presto a sostituire gli affetti con oggetti.
Non ho memoria di quando, ma sembra secoli fa.
Nessuno mi accompagna nel dovere alle corsie.
Che senso avrebbe?
Complicare ogni volta di più la ricerca.
Attendere la fine del lavoro e scappare verso la tecnologia.
Ogni giorno un posto diverso.

Fare dell'atto, preciso surrogato di pienezza al cuore.
Come quel cioccolato che ricorda il cibo dei cavalli,
che tutto sarà, tranne cacao.
Illusione lucida, consapevole, miraggio certo.
Ma quei momenti d'immersione tra gli articoli valgono;
carezze al sura, baci interni gemelli, semibranoso,
lunghi, grandi, brevi.
L'ho perso il bicipite al femore.
Mi ha lasciato ripetutamente nel mezzo di una piazza,
senza bastone.
Ho imparato davvero preso a proibirmi claudicanza.
Così mi piace, alla francese.
Tasti  sfioramento non fisici, indicatori stato lampeggio continui,
amoled, vetro Gorilla, black matrix, blu intensi oltremare,
display mobile, anche con i guanti, capacitivo, resistivo,
1 Ghz, riconoscimento vocale, del viso, del sorriso,
reflex digitale, trasferimento termico, sublimazione,
oltre 22k alternanze/min, movimenti a vista, radiocontrollo,
naso elettronico oltre 1000 odori, microfibra, previsioni,
di Galileo, Torricelli, più megapixel, doppia corsa,
xenon, carica manuale, istruzioni infinite.
Ed è una meraviglia meravigliosa andarsene a mani vuote,
una preparazione erettile, semitonica ai cavernosi,
darsi appuntamento l'indomani, al me stesso, lì,
di nuovo, a decidere, forse no, una nuova andata/ritorno,
chissà, di certo.
Sognare occhi aperti dodici ore dopo, un bagnamento,
precumming abbondante, American psyco, identico,
comprare, scappare veloce come ladro, nascondersi a casa,
buttarsi a letto, accendere, settare, impostare, variare definizione,
scegli tema, suoni, parlargli, farsi riconoscere, posare e riprendere,
sfiancarsi.
Dormire un po', ma poco, pochissimo.
Ricominciare.
Ma non è più come prima, affetto già finito.
Sfinito.
E' la vita degli oggetti.
Breve come una venuta, zolfanello neppure antivento.
Ho imparato presto a sostituire oggetto ad oggetto d'affetto.
Conosco alla perfezione la solitudine di un laser.
Ne adoro l'emissione.
Magari esco e me ne compro uno.
Magari sì.
E' opportuno.






Lucio Galluzzi
C2012CCL