venerdì 24 ottobre 2014

PICCOLI FIORI

Visitavo spesso l'arcobaleno
mai mi ero accorto dei suoi occhi
viola non le iridi ma le ire
di pugni sopra gli zigomi
risalivano la sclera rosso sangue
neppure la pioggia d'eparina
il bianco restituiva com'era
com'era
pensi che lo spettro sia per te
tutto pastellato soave donato
e quello invece lacrima di sete
certo ero di mio figlio indaco
poi fui figlio di mio figlio
del suo figlio e ancora di più
adagiato incosciente
tutti gli inizi di marzo
tra cuori verdi
raccolto dai bimbi
per farne mazzolino
di viole alle maestre.
E si rideva.



C2014CCL

giovedì 23 ottobre 2014

ALEX

Sentire tutte le armoniche del Silenzio
io sono assente trattengo il respiro
lo sfracellarsi di una foglia sulle altre
mi scaraventa fuori di me
non volevo finire sul parabrezza
era immacolato.
Chiamami quando non puoi più
raccogliere rose antiche
talmente ferite hai le unghie ormai   
un segnale
acustico
Chiamami quando non puoi più
raccogliere rose antiche
talmente ferite hai le unghie ormai
un segnale
acustico
Chiamami quando non puoi più
raccogliere rose antiche
talmente ferite hai le unghie ormai
un segnale
acustico.

Lucio Galluzzi
C2014CCL



sabato 4 ottobre 2014

I Sogni

[da guardare prima di leggere]

I sogni sono logica
vettoriali matematiche pure
autosolubili osmotici
nelle acque dentro me
passano le pareti
navigano le Tre Madri
nulla da sapere
niente da applicare
algebra e formule
dimentiche agli occhi
che non sono Terzo.

I sogni non ragionano
mi dialogano
pensano da soli
quanto te li racconto
mai le parole rendono Grazia
a quel che sono d'inconsunto
le visite nel buio ignorante
mi svelano Giustizia
io che sono assassino nato
mai condannato di giorno.

I sogni ordinano rigore
e non c'è penna
registro colonne
partita doppia prece
attesa siringa
opalo d'euforia
Madonne psicotrope
Ineffabile neurolettico
a mostrarli come dovere chiede
senza commento alcuno
crudi e nudi
urge videocamera.

I sogni.





Lucio Galluzzi
C2014CCL



giovedì 2 ottobre 2014

L'AFFEZIONE

Quante anime ti sono rimaste
in quelle polaroid incollate
mesi scorrono consunti
nella memoria
non ci facevo caso
i miei io sdirrupano
al di là da ogni orizzonte
soffi e umani s'incontrano
nei prati al di sotto poi
io mi butterei
dietro agli altri me stessi
attimo per attimo
stilla dopo stilla
le mie sorgenti ancora
ricascano
veloci
in fondo ogni atterrata goccia
è bacio lo stesso amore
infiniti crollano ogni secondo
dopo secondo le mie persone
senza di me
senza di te
nei muscoli e nelle mie ossa
Tu ci sei 
scivolano tutti i fiori
incoronami da testa a piedi
incoronami così
nel mezzo pieno del Nulla
sospesi le menti in rugiade
che sono lago ora
colano a picco i Lucio
tutti insieme
molli Motori si spostano
sotto i miei tendini
ormai


Lucio Galluzzi
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mercoledì 1 ottobre 2014

Pharmakòn

Dal non cuore di Corinto
finiva allora di quei tempi
l'Amore com'era stabilito
per secula seculorum
in porcili con erbe magiche
sminuzzato un caprone
riportatolo agnello
senza Pasqua
bollito somministrato
per sempre giovane
sarai per sempre
sempre sarai giovane per
fu così che il padre morì
d'atroci sofferenze
e piètas d'uno la sepoltura
bandita lontana la Ferale
altro che Borgia!
Per il non cuore di Corinto
era finito da tempo e tempo
l'Amore com'era d'arbitrato
ammantava la Nera di tossine
la stoffa chi la tocca muore
crepa se aiuta la vestale
roncolando dabbasso giù
figli e fede nuziale
s'impenna d'alati draghi e carri
celesti
di fuoco
s'apre l'Egeo d'Atene
al vedovo Euripide
vietare ogni bagno.

Lucio Galluzzi


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