[colonna sonora]
Quelli che non sanno più amare e ti dicono che non possono perché non
è più tempo, incapaci d'ammettere a se stessi la solitudine nella quale
si sono cacciati; non la vedono neppure la miseria del proprio
condurre, ma giudici con gli ermellini, sentenziano sull'amore altrui,
lo sbranano, se ne servono come trippa coi fagioli, ma loro sono
vegetariani, anzi vegani. S'interessano ai cuccioli abbandonati, ne
fanno, apparentemente, loro ragione di vita. Tutto il resto non c'è,
neppure i cuccioli d'uomo; spersi nei canili della propria disperazione
compilano editti, collezionano orrori e se tu non la pensi come loro,
allora devi morire.
Quelli che le maschere di carnevale non se le
tolgono mai, false personalità sempre più paludate, dicono una cosa per
farne capire un'altra e l'italiano lo usano come optional; neppure la
notte, a letto, si mostrano il viso, stuccati, scagliolati, cesellati,
dipinti come madonnine, identici alle bottigliette virginiane d'acqua di
Lourdes, amano Dio e strafottono il prossimo. Bugia dopo bugia,
bestemmia dopo eresia. Eccome si battono il petto per i peccati altrui.
Quelli
che Cristo in croce che dolore, armati di chiodi rugginosi, mazze e
martelli, sempre pronti alle crocifisisoni dello straniero da loro,
l'Agnello di Dio che toglie i peccati del mondo togliendo chi loro
pensano peccatori dal mondo. Raccolgono il sangue condito e zuccherato,
ne fanno confettura per crostate, si ritrovano a salottare tra un tè
obbigatoriamente biologico Zen e fette di morte ben allineate su Tognana
di lusso immacolata.
Quelli che non hanno altro da fare se non
cercarsi un Maestro e lo trovano, eccome se lo trovano! Non ha
importanza se truffatore o meno, basta che si dichiari Maestro. E giù a
versare donazioni obbligatorie per lo spirito e la conoscenza che non
prevede mai la visura del conto corrente del Guru di turno. Ma è Maestro
e come tale lo seguono, nel bene e nel male, soprattutto nel male.
Ignoranti che da una vita non studiano. Deficienti clinici che sanno
approfondire questioni solo memorizzando Gazzette dello Sport e prodezze
di squadre in mutande. Ma hanno il Maestro. E' la moda. La novità. Un
Maestro formato Iphone 5 e se sei proprio sfigato e non te lo puoi
permettere c'è sempre l'ultimo Samsung, Galaxy, a rate.
Quelli che
sono tutto un accumulo. Possedere e possedersi. Avere piuttosto che
essere. Esibire il supefluo perché oltre quello non hanno altro. Se si
tolgono la mutanda elasticone Kelvin Clein spariscono alla vista. Sono
mutande, nient'altro che quello. Santa e Beata Palestra Comunione
giornaliera, negli spogliatoi, sotto la doccia, a paragonare misure di
minchia diversa dalla loro, invidia sommata ad ammirazione per le carni,
le identiche ai ferri al sangue a chili che si fanno per non sgonfiare.
Le botte alle mogli, ai figli, facce spaccate agli amici, una pista
tira l'altra, pastiglietta, Red Bull, disco e me ne fotto, inculami
forte, ma sono etero e sposato.
Quelli che non sono gay, ma
nemmeno bisex, neppure etero, metrosexual... insomma: quelli che non
sono. Che l'etichetta non è giusto usarla, meglio non essere definiti
perché la libertà è bella, la scelta non condizionata di più. Desiderano
quello che non si confessano più del sale per la capra, ma guai a
scomporsi, non sia mai che si affermino per quello che sono realmente,
acquisendo un millimetro di crescita di fottuta coscienza.
Quelli
che da mattina a sera si lamentano per il Paese di merda nel quale
vivono. Neppure la notte staccano la spina. S'incubano, bestemmiano,
maledicono, invocano le Brigate Rosse, il fucile, i partigiani, una
bella rivoluzione coi controfiocchi. Che non ce la fanno più a tirare
avanti e tutti questi stranieri che chiedono elemosine quando entri nei
supermercati, i cinesi che si comprano tutto, ormai non puoi neppure
prenderti un caffè italiano, ci sono loro dappertutto. Eh no, così non
si può andare avanti proprio no. Ma vedrai, te lo dico io, ci sarà un
bagno di sangue, il popolo non ne può più, si ribellerà, questi porci li
voglio vedere uno per uno a penzolare dalle corde a testa in giù.
Quelli che sono andato a votare perché è un dovere, non darò mai il voto
a quel nano, l'ho dato a Bersani, adesso facciamo le barricate e se non
basta, la prossima volta scelgo Grillo.
Quelli che sono stato a
Medjugorje perché lì la Madonna c'è davvero, ma non sono andato per me,
non sono egoista. Ho affidato questa Umanità alla Vergine Santa, che ci
pensi Lei a fermare la barbarie. La gente non li vuole vedere i segni
dell'Apocalisse, eppure sono lì sotto gli occhi di tutti. Mica sul
Vangelo c'è scritto che gli uomini devono far l'amore con altri uomini o
donne con donne, uomini che nascono donne e donne che vogliono
diventare maschi. Bianchi che si uniscono con negri, tizi che vivono nel
peccato mortale unendosi contro natura e vanno in piazza a protestare
perché vogliono pure adottare bambini... No, mia casa signora, se non
l'ha ancora capito glielo dico io: siamo alla fine dei tempi e dobbiamo
darci la mano noi cristiani, stringerci tutti insieme, amarci, volerci
bene, ridiventare comunità e assemblea, non solo scambiarci il segno di
pace, ma praticarla la pace. Ci penserà la Madre Nostra a buttare tutti
questi satanassi all'Inferno, è lì che devono finire, a bruciare vivi
per l'eternità. Non dobbiamo farci problema etico sa? Ci pensi bene alla
parabola della vite e dei tralci...
Quelli che io ti amo per te
mi butterei nel fuoco, sei la mia vita, oltre te nulla. Hai riempito i
miei vuoti, senza di te sarei un contenitore privo di senso. E' con te
che voglio vivere per il resto dei miei giorni. Ma sai un conto è
l'amore che è qualcosa di totale e spirituale anche e soprattutto
spirituale ed è quello che siamo IO e te, un completamento, una sola
persona, tornare a casa la sera e sapere con sicurezza che troverò il
profumo di famiglia, l'odore della cena, le cose buone, svegliarmi al
mattino in un letto non freddo nell'altra metà e tutto questo è il
miracolo del trovarsi e sorreggersi. IO so che tu sei la mia benedetta
stampella che non cadrò mai con te a fianco. IO non cadrò. Ma sai, un
conto è lo spirituale e lo so, IO lo so che mi capirai perché IO ti amo e
tu ami IO; IO ho bisogno anche altro però, come tutti, siamo cacciatori
per natura.
Quelli che sto male non ce la faccio più, davvero, ti
ho chiamato perché se non parlo con te vado fuori di testa e m'ammazzo,
mi sparo giù dal balcone, che dico?, no meglio che mi ingollo tutte le
gocce del flacone, non voglio infastidire oltre, sai, meglio che mi
tolgo di mezzo... Mi dispiace che tocca a te ascoltarmi, ma tu mi
capisci. Lo so che se anche ti chiamo nel cuore della notte mi rispondi,
altrimenti le amicizie a che servono?, poi lo sai che quando mi
prendono questi momenti non dormo e devo parlare anche fino al mattino.
Pensa che oggi al supermercato ho cercato le lamette, sfortunatamente
non le ho trovate, sennò non sarei qui a riempirti le orecchie... Sì, me
l'hanno detto che eri in ospedale, ma non ho fatto in tempo a passare.
Sai com'è. Volevo venire a trovarti a casa però proprio in quel periodo
avevo casino con la mia convivenza. Mi dicevo passo domani, l'indomani
la stessa cosa, ma tu lo sai che ti voglio bene, ti prometto che prima o
poi passerò, no perché adesso parto per un po' di vacanza, devo
assolutamente andare a rilassarmi in Nepal, porto anche il mio amore con
me, avevo anche pensato che ti avrebbe fatto piacere se ti portavo i
ragazzi e te li lasciavo lì da te, però li mando in Costa Brava fanno un
corso da sub, nella vita può sempre servire. Spero davvero che al mio
ritorno mi sia passata questa voglia d'ammazzarmi e te lo giuro la prima
cosa che farò è passare da te e portarti dei fiori.
Quelli che io eseguivo solo ordini, non ho colpe, ne ero costretto, ne sono obbligato, lo farò.
[note a margine e indici]
Lucio Galluzzi
C2013CCL